Il candidato sindaco di 53100 interviene sul tema della semplificazione
SIENA. “Meno burocrazia e più semplificazione degli atti e dei regolamenti comunali. Sarà uno dei primi obiettivi che cercherò di raggiungere se sarò eletto sindaco di Siena. I cittadini hanno il diritto ad avere un Comune accessibile, in grado di semplificare loro la vita e di sostenere le attività delle imprese”. Con queste parole Alessandro Corsini, candidato a sindaco di Siena della lista 53100 interviene in merito al tema della “semplificazione amministrativa”, uno degli argomenti centrali del suo programma per la città.
“Io credo – afferma Corsini – che sia necessario, anche alla luce della crisi economica che stiamo vivendo, riesaminare e semplificare alcuni strumenti comunali di pianificazione e di regolamentazione. ‘Revisione’ dei regolamenti non significa ‘eliminazione’ di qualsiasi controllo rivolto alle attività economiche, bensì, nell’individuazione e nella riformulazione dei punti che garantiscono gli equilibri necessari alla vivibilità e alla salvaguardia di un ambiente di eccezionale valore, come quello senese, puntando allo sviluppo economico. L’obiettivo è far sì che cittadini ed imprese trovino nel Comune un ‘facilitatore’ piuttosto che un insormontabile muro di burocrazia Un’ operazione che comporta uno sforzo culturale da parte di tutti e richiede un’opera di sensibilizzazione degli uffici preposti, da un lato, e, dall’altro, degli operatori a vario titolo e delle associazioni di categoria. Andranno coinvolti, inoltre, tecnici privati, attraverso gli ordini e i collegi, il cui contributo è fondamentale, a seguito del trasferimento di molte attribuzioni che fino a qualche anno fa erano proprie del funzionario pubblico”.
“Le linee di indirizzo per un’analisi e una revisione degli atti comunali dovrebbero far riferimento: alla semplificazione delle procedure autorizzative anche mediante l’estensione della conferenza dei servizi; alla riduzione delle regole e dei limiti; alla semplificazione del linguaggio delle norme; all’unificazione della modulistica e della terminologia almeno a livello provinciale; alla riduzione delle limitazioni per il cambio delle destinazioni d’uso degli immobili. Dovremo poi intervenire sulla riduzione delle limitazioni di intervento finalizzate al recupero del patrimonio edilizio esistente, la revisione degli oneri correlati al mutamento delle destinazioni d’uso e la promozione di piccoli interventi edilizi. Sono solo alcuni esempi – conclude Corsini – da declinare poi in concreto attraverso un lavoro delicato e faticoso, ma che potrebbero già rappresentare un importante passo avanti verso la semplificazione e maggior chiarezza delle regole, del linguaggio e delle procedure, nonché per la rimozione di limiti ingiustificati, che ostacolano la libertà imprenditoriale”.
“Io credo – afferma Corsini – che sia necessario, anche alla luce della crisi economica che stiamo vivendo, riesaminare e semplificare alcuni strumenti comunali di pianificazione e di regolamentazione. ‘Revisione’ dei regolamenti non significa ‘eliminazione’ di qualsiasi controllo rivolto alle attività economiche, bensì, nell’individuazione e nella riformulazione dei punti che garantiscono gli equilibri necessari alla vivibilità e alla salvaguardia di un ambiente di eccezionale valore, come quello senese, puntando allo sviluppo economico. L’obiettivo è far sì che cittadini ed imprese trovino nel Comune un ‘facilitatore’ piuttosto che un insormontabile muro di burocrazia Un’ operazione che comporta uno sforzo culturale da parte di tutti e richiede un’opera di sensibilizzazione degli uffici preposti, da un lato, e, dall’altro, degli operatori a vario titolo e delle associazioni di categoria. Andranno coinvolti, inoltre, tecnici privati, attraverso gli ordini e i collegi, il cui contributo è fondamentale, a seguito del trasferimento di molte attribuzioni che fino a qualche anno fa erano proprie del funzionario pubblico”.
“Le linee di indirizzo per un’analisi e una revisione degli atti comunali dovrebbero far riferimento: alla semplificazione delle procedure autorizzative anche mediante l’estensione della conferenza dei servizi; alla riduzione delle regole e dei limiti; alla semplificazione del linguaggio delle norme; all’unificazione della modulistica e della terminologia almeno a livello provinciale; alla riduzione delle limitazioni per il cambio delle destinazioni d’uso degli immobili. Dovremo poi intervenire sulla riduzione delle limitazioni di intervento finalizzate al recupero del patrimonio edilizio esistente, la revisione degli oneri correlati al mutamento delle destinazioni d’uso e la promozione di piccoli interventi edilizi. Sono solo alcuni esempi – conclude Corsini – da declinare poi in concreto attraverso un lavoro delicato e faticoso, ma che potrebbero già rappresentare un importante passo avanti verso la semplificazione e maggior chiarezza delle regole, del linguaggio e delle procedure, nonché per la rimozione di limiti ingiustificati, che ostacolano la libertà imprenditoriale”.