Il Segretario Idv Toscana, Evangelisti, è intervenuto a Siena per la raccolta firme per abolire i rimborsi elettorali
SIENA. Reintroduzione del reato di falso in bilancio, contribuzione privata ai Partiti e, eventualmente, un rimborso elettorale con un tetto massimo di 500mila euro, come avviene già per i referendum, sulla base di bilanci certificati da agenzie terze. Sono le proposte di Italia dei Valori per riformare il sistema dei finanziamenti pubblici ai Partiti, illustrate a Siena dall’on. Fabio Evangelisti, Segretario Idv Toscana, che ha partecipato alla raccolta firme per la proposta di legge per abolire i rimborsi elettorali al Gazebo di Italia dei Valori organizzato in via Rinaldini davanti alla Chiesa della Madonna delle Nevi.
Presenti anche Antonio Giudilli, Coordinatore Provinciale Idv Siena, Bernardo Giorgi, Referente cittadino Idv Siena, e alcuni militanti del Partito, che hanno raccolto in poche ore decine e decine di firme in calce alla legge d’iniziativa popolare.
“Anche questo pomeriggio a Siena abbiamo riscontrato la grande attenzione della gente per la nostra iniziativa”, commenta Evangelisti dinanzi alla fila di persone in attesa di firmare al Gazebo Idv. “In questa prima settimana di raccolta abbiamo registrato una grandissima partecipazione dei cittadini, che vogliono dire basta, insieme a Idv, all’attuale sistema dei rimborsi elettorali ai Partiti. Le oltre duemila firme già raccolte, infatti, non sono certo casuali, ma sono frutto della determinazione di tutti quei cittadini che hanno voluto essere protagonisti della cancellazione del finanziamento pubblico ai Partiti, e hanno cercato il luogo di raccolta, informandosi sul nostro sito o telefonicamente”.
“Già prima di Pasqua – aggiunge Evangelisti, ripercorrendo le tappe che hanno portato a questa raccolta firme – e ben prima dello scandalo della Lega, abbiamo depositato in Cassazione un quesito referendario sul finanziamento pubblico. I tempi per la sua approvazione, però, sono lunghi e potremo avviare la campagna soltanto il prossimo ottobre. Per questo abbiamo deciso di partire da subito, in tutta Italia, con una raccolta firme in calce a una legge d’iniziativa popolare per abolire il finanziamento pubblico ai Partiti travestito da rimborso elettorale”.
“Il finanziamento pubblico era pensato per evitare la corruzione dilagante degli anni Ottanta e Novanta – aggiunge Evangelisti – ma non è servito ad altro se non ad aggravare il malcostume. L’abuso di questa norma, pensata a salvaguardia del sistema democratico, è divenuto il simbolo del degrado della politica italiana e un insopportabile privilegio della Casta, soprattutto in un momento di così profonda crisi economica e sociale del Paese”.
“Le vicende dell’ex tesoriere della Margherita Lusi, come la vicenda della Lega, di Belsito e della famiglia Bossi – continua Evangelisti – sono la peggiore testimonianza dell’uso eccessivo e improprio che si è fatto del finanziamento pubblico ai Partiti. Il paradosso, in entrambe queste vicende, è che né Lusi né Belsito sono inquisiti per falso in bilancio perché il reato è stato abrogato dal Governo Berlusconi”.
“Per questo, con questa raccolta firme – prosegue il deputato Idv – torniamo a farci interpreti della voce dei cittadini nel chiedere regole chiare e precise sull’utilizzo dei fondi pubblici. Siamo convinti della necessità di reintrodurre il falso il bilancio e di riformare il sistema fondandolo sulla contribuzione privata ai Partiti e su bilanci certificati da agenzie terze. Con queste precondizioni, poi, si potrà eventualmente pensare a una riforma del finanziamento sul modello dei referendum, ovvero con un tetto massimo di 500mila euro”.
“Alla nostra proposta – conclude Evangelisti – abbiamo voluto unire delle azioni concrete. Questa raccolta firme, dunque, vuole sensibilizzare l’opinione pubblica e non permettere ai Partiti dell’ABC di realizzare il solito accordicchio gattopardesco che cambia tutto pur di non cambiare niente. Inoltre, abbiamo deciso di dare subito un forte segnale di discontinuità rispetto al passato: Italia dei Valori verserà la quarta tranche dei rimborsi elettorali per le politiche 2008 o al Ministro Fornero per investirli nelle politiche del lavoro, oppure alle popolazioni alluvionate della Liguria, che finora si sono viste assegnare, ma non finanziare, soltanto cinque dei cinquanta milioni necessari alla ricostruzione della zona colpita dalle calamità”.