SIENA. Si e’ svolto ieri mattina (20 luglio), dopo la richiesta effettuata unitariamente nei giorni scorsi, un incontro tra la Fim e la direzione aziendale di Trigano per parlare di contratto di solidarietà quale ammortizzatore possibile al termine della attuale cassa integrazione straordinaria.
L’argomento, appena accennato nei mesi scorsi, doveva da ieri entrare nel vivo ma l’azienda ha espresso la sua indisponibilità a parlarne. Le motivazioni del rifiuto addotte dall’amministratore delegato sono da ricercarsi nel momento che si sta vivendo all’interno dello stabilimento, ovvero la situazione di instabilità provocata dai ripetuti scioperi proclamati dalla Fiom Cgil per il contratto nazionale che hanno provocato per ora due effetti: la perdita di diversi ordini e di conseguenza la difficile programmazione dei prossimi 12 mesi.
Questa situazione che è destinata a protarsi non si sa per quanto, probabilmente viene utilizzata dall’azienda come arma di ricatto ma la sostanza non cambia: dal 1 settembre non si sa quale strumento verrà utilizzato e l’unico che ad oggi l’azienda sta prendendo in considerazioni è la cassa in deroga fino a dicembre con i lavoratori che perdono il 20-30 per cento rispetto alla solidarietà.
Secondo la Fim e i suoi delegati tutto ancora è possibile; l’amministratore delegato ha ribadito che il no attuale è condizionato dal momento e ci sembra paradossale come, pur di fronte ad una crisi che nel settore camper ancora non accenna a placarsi, si perdano dei volumi di produzione con una protesta che al massimo può rimettere in discussione il contratto nazionale in un’azienda.
La Fim ritiene che il contratto da poco firmato da Fim Cisl e Uilm Uil sia stato invece una dimostrazione di responsabilità verso le centinaia di migliaia di lavoratori delle piccole aziende che, soprattutto in momento di crisi, e senza i rapporti di forza che si possono mettere in campo alla Trigano, ancora una volta si sarebbero trovati senza il contratto rinnovato come per ben tre volte negli ultimi 10 anni.
Infine auspichiamo che i toni di quanto sta accadendo all’interno del confronto e della dialettica tra posizioni sindacali diverse, come è sempre accaduto nel resto della provincia, rimangano di rispetto e sia consentito a tutti di esprimere le proprie posizioni democraticamente.