SIENA. L’Area Research di Banca Mps analizza i conti pubblici dei paesi europei, concentrandosi sull’attenzione che le agenzie di rating hanno concentrato nelle ultime settimane sulla situazione dei conti pubblici dei Paesi. La Grecia ha subito un downgrading del suo merito creditizio e la Spagna ha subito una revisione in negativo dell’outlook. In entrambi i casi, quello che preoccupa le agenzie è piuttosto il rapporto deficit/Pil non tanto la quota di debito/Pil.
L’analisi del deficit aggiustato per le componenti cicliche, ovvero il deficit strutturale che il Paese avrebbe se crescesse al suo tasso potenziale, mostra come la Grecia, la Spagna, l’Irlanda, la Polonia ed il Portogallo hanno un rapporto deficit/PIL abbondantemente al di sopra dei criteri di Maastricht. Altro indicatore allarmante per le agenzie è il deficit primario ovvero il deficit al netto del pagamento di interessi che per gli stessi Paesi è eccessivamente elevato. L’Italia, contrariamente, ha un surplus primario.
Il debito pubblico italiano continua a crescere. Secondo i dati diffusi da Banca d’Italia nei primi 10 mesi del 2009 il debito pubblico italiano è cresciuto del 7,9% rispetto al dato di fine 2008 portandosi a 1801 Mld €. Se lo stock di debito nei mesi novembre e dicembre dovesse rimanere invariato, il 2009 si chiuderebbe con un rapporto debito/Pil al 118,5%, dal 105,8% del 2008. In forte aumento le spese totali (+13,2% a/a, rispetto ad un incremento dell’8,7% nel 2008). In crescita, seppur in rallentamento, le entrate totali (+0,3% rispetto ad una crescita dello 0,6% nel 2008) ma, secondo le stime Ocse, il deficit aggiustato per le componenti cicliche rimane sottocontrollo.
Relativamente all’indebitamento del settore privato, tra i principali paesi europei, l’Italia è il paese che ha un livello di indebitamento basso, in particolare per le famiglie.
Malgrado l’elevato debito pubblico, la sostenibilità del deficit ed il basso livello di indebitamento delle famiglie potrebbero “salvare” l’Italia da un prossimo downgrading. La recente conferma dell’outlook da parte di S&P va in questo senso.
La reazione dei mercati sembra al momento penalizzare soprattutto la Grecia, anche se Austria e Spagna stanno girando con spread sui Cds superiori ai loro rating. In rialzo i CDS della Polonia.
Nell’ipotesi di una ripresa graduale, tra i paesi europei i “sorvegliati speciali” da parte delle agenzie dovrebbero essere soprattutto la Grecia, su cui pesano anche le tensioni politiche, la Spagna, l’Irlanda e il Portogallo. La Polonia potrebbe rischiare una revisione dell’outlook, ma il suo rating è già basso per la situazione dei suoi conti pubblici, anche se il Paese è ancora a rischio svalutazione perché fuori dell’area Euro.
Clicca qui per consultare il documenti con i dettagli
L’analisi del deficit aggiustato per le componenti cicliche, ovvero il deficit strutturale che il Paese avrebbe se crescesse al suo tasso potenziale, mostra come la Grecia, la Spagna, l’Irlanda, la Polonia ed il Portogallo hanno un rapporto deficit/PIL abbondantemente al di sopra dei criteri di Maastricht. Altro indicatore allarmante per le agenzie è il deficit primario ovvero il deficit al netto del pagamento di interessi che per gli stessi Paesi è eccessivamente elevato. L’Italia, contrariamente, ha un surplus primario.
Il debito pubblico italiano continua a crescere. Secondo i dati diffusi da Banca d’Italia nei primi 10 mesi del 2009 il debito pubblico italiano è cresciuto del 7,9% rispetto al dato di fine 2008 portandosi a 1801 Mld €. Se lo stock di debito nei mesi novembre e dicembre dovesse rimanere invariato, il 2009 si chiuderebbe con un rapporto debito/Pil al 118,5%, dal 105,8% del 2008. In forte aumento le spese totali (+13,2% a/a, rispetto ad un incremento dell’8,7% nel 2008). In crescita, seppur in rallentamento, le entrate totali (+0,3% rispetto ad una crescita dello 0,6% nel 2008) ma, secondo le stime Ocse, il deficit aggiustato per le componenti cicliche rimane sottocontrollo.
Relativamente all’indebitamento del settore privato, tra i principali paesi europei, l’Italia è il paese che ha un livello di indebitamento basso, in particolare per le famiglie.
Malgrado l’elevato debito pubblico, la sostenibilità del deficit ed il basso livello di indebitamento delle famiglie potrebbero “salvare” l’Italia da un prossimo downgrading. La recente conferma dell’outlook da parte di S&P va in questo senso.
La reazione dei mercati sembra al momento penalizzare soprattutto la Grecia, anche se Austria e Spagna stanno girando con spread sui Cds superiori ai loro rating. In rialzo i CDS della Polonia.
Nell’ipotesi di una ripresa graduale, tra i paesi europei i “sorvegliati speciali” da parte delle agenzie dovrebbero essere soprattutto la Grecia, su cui pesano anche le tensioni politiche, la Spagna, l’Irlanda e il Portogallo. La Polonia potrebbe rischiare una revisione dell’outlook, ma il suo rating è già basso per la situazione dei suoi conti pubblici, anche se il Paese è ancora a rischio svalutazione perché fuori dell’area Euro.
Clicca qui per consultare il documenti con i dettagli