Si costituisce parte civile al processo di Milano. Vittima di che?
di Red
SIENA. Altro che groviglio armonioso! Altro che sistema Siena! Nel magma vischioso che cointeressava tutto il mondo della finanza italiana (quello per intenderci che si puntellava a vicenda nei momenti difficili e permetteva che incompetenti manifesti diventassero presidenti di banca per rispettare interessi diversi), rischia di aprirsi una crepa mortale in un passaggio, diciamo, apparentemente poco importante delle vicende MPS-Nomura. La procura di Milano ha accertato che i tre miliardi che fanno da cardine del derivato Alexandria non sono mai esistiti e che i bilanci dell’istituto di credito senese in questi anni siano conseguentemente tutti falsi.
Il potente Vegas, capo di uno dei crocevia del groviglio chiamato Consob, è saltato sulla poltrona e si è sentito prossimo all’incriminazione per omessa vigilanza. Infatti, se quando gli fu prospettata l’operazione truffaldina – naturalmente imbellettata dal mascara di Mussari e Vigni – avesse chiesto un semplice “fatemi vedere i quattrini”, sarebbe saltato tutto per aria e la coppia dei banchieri senesi, che aveva messo l’operazione nel bilancio 2009, avrebbe fatto le valigie almeno un paio di anni prima, evitando il salasso dell’aumento di capitale 2011 per cui oggi Siena avrebbe nonostante tutto la Fondazione bancaria più grande d’Italia.
Cosa fa Vegas? Manda in tribunale un avvocato a costituirsi parte civile nel procedimento Alexandria. Intelligente, mostrare di essere stato ingannato. Si possono ingannare i soci di minoranza, che non possono leggere i dati che formano i bilanci. Si possono ingannare i cittadini, che si leggono sui quotidiani le veline della cricca che governa la banca, spacciate per articoli di giornalisti competenti. Ma come si fa a ingannare la Consob, che ha un potere di controllo fin dentro le casseforti chiuse a doppia mandata e può disporre perfino di intercettazioni telefoniche? Se fossimo in un paese normale, solo per essersi costituito parte civile Vegas dovrebbe dimettersi. E’ forse meglio una dichiarazione di incompetenza manifesta che l’essere chiamati probabilmente a correo?
La crepa che dicevamo sopra infatti è questa: allo stato delle cose non è detto che Vegas e la Consob non si ritrovino sul banco degli imputati. La colpa è individuale, non di sistema, quindi c’è qualcuno che non ha controllato se esistessero tre miliardi di BTP o fossero solo un’ipotesi contrattuale. Il giudice si esprimerà su questa come su altre richieste il prossimo 27 novembre: ci faccia sapere se invece che danneggiata, e non si capisce di cosa, non si possa accusare la Consob di essere complice di un’operazione che non ha ancora i contorni in chiaro ma che resta ammantata dal dubbio. Clarich alzi le antenne: la responsabilità della Consob in tal caso non varrebbe meno del miliardo versato nel luglio 2011 per il secondo aumento di capitale fatto da Mps. Per un miliardo si potrebbe cominciare ad alzare la voce. A meno che non si faccia parte del groviglio vischioso…