Riposizionamenti e giri di valzer in un momento delicato
di Red
SIENA. Appena una settimana fa il Baricentro senese denunciava pubblicamente “Un clima di autocensura” che si genera “in coloro i quali vorrebbero o potrebbero solidarizzare con le parti che protestano. A Siena si avverte un clima pesante, un’aria immobile ed al contempo carica di tensione in cui la possibile critica viene asfissiata sul nascere dal timore di uscire allo scoperto”. Il clima oppressivo verrebbe alimentato dalle parti in causa che non rispondono alle critiche di cui sono oggetto e spingerebbero col silenzio a esercitare pressioni su lavoratori e cittadini. E oggi, mentre al Cog protestano i lavoratori in maniera sempre più pesante, si è diffusa una voce che vorrebbe un seguito blog locale censurato dai computers della banca per aver anticipato la notizia (peraltro nota da giorni) della uscita dalla Rocca di Antonio Marino. Forse in procinto di trasferirsi alla guida di MPS Banque France? Eppure c’era un’idea che voleva la vendita dell’istituto francese e di quello belga (come già fatto con il ramo monegasco): per il momento il nuovissimo sito internet – restyling del 1 gennaio 2012 – è in revisione, ripassare più avanti per maggiori informazioni. Noi siamo ovviamente contro qualsiasi tipo di censura, soprattutto se serve serve solo ad alimentare vendite e uso di tablet e smartphone e far irrigidire l’opinione della gente contro chi pratica questi “abusi di potere”.
La denuncia di un clima di “terrore” è stata fatta, peraltro, in un articolo firmato “bancari critici” apparso su un quotidiano internet locale in cui la comunicazione MPS investe tanti, ma tanti soldi. Erano talmente critici da dimenticarsi di mandare il comunicatoanche alla nostra redazione… Nel testo si denunciava “Il clima di terrore creato dalla minaccia di esternalizzazione e dai “licenziamenti” dei dirigenti (inutile chiamarli in altro modo) fatti senza criteri (età, ruolo ecc.) e con la tracotanza e l’arroganza che ormai contraddistingue il nuovo gruppo dirigente, assunto dal tandem Profumo Viola, sta raggiungendo tutte le filiali e tutti gli uffici. La domanda che sorge spontanea è: a che e a chi serve? Non serve a produrre di più né a risparmiare, visto che chi esce, viene sostituito e che si stanno cercando sul mercato persone che costano più di quelle che sono uscite (basterebbe vedere i contratti di quelli già arrivati, il sindacato l’ha chiesto con insistenza ma sembra impossibile!) e che non hanno lo stesso attaccamento e spesso la stessa professionalità di quelli che sono chiamati a sostituire. Lo stesso vale per le cosiddette esternalizzazioni: appare ormai chiaro che, almeno in una prima fase, per la banca i costi non diminuirebbero e i problemi organizzativi aumenterebbero. Così com’è incomprensibile la disdetta del Contratto e l’imminente adozione di un Regolamento, deciso unilateralmente, che scatenerà contenziosi legali e non porterà maggiori benefici di quanti sarebbero stati prodotti da una seria trattativa, con una controparte che ha sempre dichiarato la volontà di assumersi le proprie responsabilità. Allora è legittimo chiedersi a che cosa serve tutto ciò. Molto probabilmente serve a stabilire chi comanda, a creare uno stato d’animo di soggezione e paura e a mettere i lavoratori uno contro l’altro. Con l’obiettivo evidente di costringere, in condizione di subalternità, ciascuno a contrattare in proprio e magari a cercare la “protezione politica” adeguata a difendersi! Possibile che la città resti indifferente a tutto questo, che le forze politiche, cosiddette di sinistra accettino un ritorno agli anni 50. Gli errori compiuti negli ultimi anni non sono imputabili ai lavoratori, che anzi hanno avuto il merito di conquistare nel tempo diritti e condizioni tra le più avanzate nel settore. A proposito che fine dovrebbe fare il sistema concorsuale per le assunzioni e i passaggi di categoria? Verranno spazzati via con tutto il resto perché costano troppo?”
Frasi forti che, in coerenza, dovrebbero generare l’ostracismo della Direzione generale di Rocca Salimbeni per questi giornali ingrati, anche se hanno pubblicato una tantum una critica al potere.