SIENA. “Il confronto tra Pierluigi Bersani, Dario Franceschini e Ignazio Marino in vista delle prossime elezioni primarie del Partito democratico c’è già stato, ed è stato un dibattito appassionante sul futuro del Partito democratico e del Paese, che gli elettori hanno potuto apprezzare e possono rivedere andando sul sito <www.youdem.tv”. Con queste parole Jacopo Armini, coordinatore provinciale della Mozione Bersani risponde all’invito di Claudio Lucii, coordinatore provinciale della Mozione Marino, di svolgere un dibattito pubblico sulle proposte politiche delle tre mozioni che domenica 25 ottobre si presentano alle Primarie del Pd per eleggere il segretario nazionale, quello regionale e le rispettive assemblee.
“E’ stato un momento – prosegue Armini – in cui la chiarezza delle proposte in campo, la ricchezza di queste tre nostre personalità, il loro attaccamento al Pd, la passione civile con la quale fanno politica è emersa con nettezza e non ci potrà essere una migliore promozione per le primarie di domenica prossima 25 ottobre. Si può solo fare peggio. Prima dell’affermazione di un candidato, a tutti noi sta a cuore, un grande successo di partecipazione, per fare del 25 ottobre il giorno della riscossa del Pd, di un partito che esce dall’angolo e torna protagonista della vita politica italiana. Pierluigi Bersani, Dario Franceschini, Ignazio Marino, in questi mesi di campagna congressuale, hanno fatto un viaggio nell’Italia. Nessuno di loro è lo stesso di quando è partito. Hanno accresciuto il loro bagaglio di conoscenza, ed arricchito la proposta politica. Sono loro, giustamente ed oggettivamente, i protagonisti delle primarie di domenica prossima. Sul piano locale le mozioni si sono già confrontate nei congressi e nella convenzione provinciale del 2 ottobre, peraltro, nell’insofferenza di tutti i delegati. Un dibattito che riprenderemo prima e dopo le regionali in vista del rinnovo degli organi dei circoli e degli altri livelli territoriali”.
“La ricerca – continua Armini – della visibilità e della conflittualità sul piano locale, sul quale sono scivolati, qua e là alcuni esponenti nell’esposizione delle mozioni, può rischiare, proprio se amplificata in questi ultimi giorni, di produrre un effetto negativo sulle primarie, perché mette in luce le divisioni ed i personalismi, talvolta la ricerca della rivalsa, piuttosto che il valore delle differenze che si confrontano e costruiscono l’unità del partito.
Credo, infine, che ci sia molto da lavorare da qui a domenica e nei prossimi mesi per radicare la presenza del Pd nel nostro territorio e per farlo sentire più vicino alle persone ed ai loro problemi. In questi ultimi giorni di campagna elettorale, dunque, concentrerei le energie sul dialogo con la gente e l’invito ad andare a votare, piuttosto che sulla promozione di dibattiti inutili”.
“E’ stato un momento – prosegue Armini – in cui la chiarezza delle proposte in campo, la ricchezza di queste tre nostre personalità, il loro attaccamento al Pd, la passione civile con la quale fanno politica è emersa con nettezza e non ci potrà essere una migliore promozione per le primarie di domenica prossima 25 ottobre. Si può solo fare peggio. Prima dell’affermazione di un candidato, a tutti noi sta a cuore, un grande successo di partecipazione, per fare del 25 ottobre il giorno della riscossa del Pd, di un partito che esce dall’angolo e torna protagonista della vita politica italiana. Pierluigi Bersani, Dario Franceschini, Ignazio Marino, in questi mesi di campagna congressuale, hanno fatto un viaggio nell’Italia. Nessuno di loro è lo stesso di quando è partito. Hanno accresciuto il loro bagaglio di conoscenza, ed arricchito la proposta politica. Sono loro, giustamente ed oggettivamente, i protagonisti delle primarie di domenica prossima. Sul piano locale le mozioni si sono già confrontate nei congressi e nella convenzione provinciale del 2 ottobre, peraltro, nell’insofferenza di tutti i delegati. Un dibattito che riprenderemo prima e dopo le regionali in vista del rinnovo degli organi dei circoli e degli altri livelli territoriali”.
“La ricerca – continua Armini – della visibilità e della conflittualità sul piano locale, sul quale sono scivolati, qua e là alcuni esponenti nell’esposizione delle mozioni, può rischiare, proprio se amplificata in questi ultimi giorni, di produrre un effetto negativo sulle primarie, perché mette in luce le divisioni ed i personalismi, talvolta la ricerca della rivalsa, piuttosto che il valore delle differenze che si confrontano e costruiscono l’unità del partito.
Credo, infine, che ci sia molto da lavorare da qui a domenica e nei prossimi mesi per radicare la presenza del Pd nel nostro territorio e per farlo sentire più vicino alle persone ed ai loro problemi. In questi ultimi giorni di campagna elettorale, dunque, concentrerei le energie sul dialogo con la gente e l’invito ad andare a votare, piuttosto che sulla promozione di dibattiti inutili”.