"Occorre smettere di andare dietro ad ogni “rumors”, intravedendoci una via di fuga che certo non potrebbe però mai garantire la salvezza di MPS"
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SIENA. Crediamo che la città di Siena non possa assistere passivamente ad un dibattito mediatico che, sul Monte dei Paschi di Siena, si esaurisce nell’entusiastica adesione ad ogni ultima indiscrezione. Perché, così facendo, perde l’obiettivo reale della battaglia in corso: mantenere il Monte nella proprietà dello Stato, fintantoché le condizioni dell’economia globale, superato il Covid, consentiranno reali operazioni di mercato per la costruzione del futuro della banca. Futuro che non può prescindere dalla salvaguardia dell’unitarietà della sua organizzazione, e della conseguente sua azione al servizio del credito a famiglie e imprese.
Il Governatore Giani sposa l’ipotesi – smentita ufficialmente dai protagonisti – di una fantomatica banca interregionale, tale per iniziativa del Mediocredito Centrale. La sposa come aveva sposato l’idea di un MPS confermato nella sua autonomia, pur in mano ad Unicredit. Così come aveva salutato con favore la conversione del credito vantato dalla Fondazione MPS nei confronti della Banca in azioni sonanti, per farla tornare al centro della governance dell’Istituto. O l’ingresso della Regione tramite Fidi Toscana. Sicuramente avrà poi aderito anche ad altre ipotesi: ci scusiamo con lui se ce le siamo perse!
L’ex Sindaco Piccini, invece, pur affascinato dall’idea Mediocredito, ci sembra abbia però il pudore (di chi attivamente ha operato sul Monte) di riconoscere la mancanza di elementi fondamentali per formulare un giudizio compiuto su questo ipotetico scenario.
Quel che resta di tutto ciò, però, è l’evidenza di un vagare per altri lidi, smarrendo, così, la strada di casa. Con sicura soddisfazione di Orcel, che con più tranquillità potrà compiere la cernita delle attività del Monte a lui gradite, da acquisire ‘a saldo’ dallo Stato.
Quello a cui stiamo assistendo è soltanto una colossale operazione di “distrazione di massa”. Capire orchestrata da chi non è però una priorità. Quel che invece lo è il riposizionamento dell’attenzione sul vero obiettivo: tenere autonomo MPS come soggetto bancario nazionale, con la direzione generale a Siena.
Per fare questo occorre però smettere di andare dietro ad ogni “rumors”, intravedendoci una via di fuga che certo non potrebbe però mai garantire la salvezza di MPS. E pretendere, come hanno fatto i sindacati, l’interlocuzione diretta col Governo. Interlocuzione che i candidati deputati nel collegio 12 dovrebbero, con tutte le loro forze, per il buon esito della loro corsa, far avviare. Prima del 3 e 4 ottobre.
Associazione Confronti