Pinciani: "Il giudice ci dà ragione nel merito politico"
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SIENA. Dall’Associazione “Confronti” riceviamo e pubblichiamo.
“In effetti la disciplinata esclusione (per alcuni versi vaga e indeterminata così da divenire arbitraria) dall’elettorato attivo e passivo non appare conforme al principio di eguaglianza ed alle regole democratiche (tra le quali vi è la libertà di manifestazione del pensiero, ivi compresa la libertà di opinione oltre che il diritto di critica)?. Conclude così il giudicePaolo Bernardini l’ordinanza sul ricorso presentato da Alessandro Pinciani e altri contro il regolamento delle primarie a Siena per la scelta del candidato a Sindaco del PD.
“Abbiamo depositato stamani reclamo al Tribunale perche il giudice condivide nel merito politico le nostre considerazioni: il regolamento è incostituzionale perché esclude dal voto e dalla possibilità di candidarsi chiunque abbia avuto una opinione diversa da Franco Ceccuzzi sugli atti che portarono alla non approvazione del Consiglio Comunale di Siena del bilancio consuntivo 2011.Ancora non sappiamo perché Ceccuzzi decise di scappare dal Comune. Quello che sappiamo è che il regolamento per le primarie del Pd a Siena è stato costruito ad arte per escludere e limitare il diritto di voto attivo e passivo. Regole fatte per falsare il risultato e imbrogliare gli elettori. Infatti, non è singolare che Franco Ceccuzzi sia partito nella sua corsa ancor prima che le regole fossero approvate dall’assemblea del PD? Non è singolare che si entri nella campagna per le primarie a Siena proprio durante la campagna elettorale per le elezioni del Parlamento? Non è singolare che il Pd di Siena canti vittoria senza considerare che il giudice ha scritto che il regolamento per le primarie è arbitrario tanto da essere non conforme al principio di eguaglianza ed alle regole democratiche? La risposta è una soltanto: il signor Ceccuzzi ha paura ed è certo della sconfitta perché sa che gli elettori non lo seguono più da tempo
“In effetti la disciplinata esclusione (per alcuni versi vaga e indeterminata così da divenire arbitraria) dall’elettorato attivo e passivo non appare conforme al principio di eguaglianza ed alle regole democratiche (tra le quali vi è la libertà di manifestazione del pensiero, ivi compresa la libertà di opinione oltre che il diritto di critica)?. Conclude così il giudicePaolo Bernardini l’ordinanza sul ricorso presentato da Alessandro Pinciani e altri contro il regolamento delle primarie a Siena per la scelta del candidato a Sindaco del PD.
“Abbiamo depositato stamani reclamo al Tribunale perche il giudice condivide nel merito politico le nostre considerazioni: il regolamento è incostituzionale perché esclude dal voto e dalla possibilità di candidarsi chiunque abbia avuto una opinione diversa da Franco Ceccuzzi sugli atti che portarono alla non approvazione del Consiglio Comunale di Siena del bilancio consuntivo 2011.Ancora non sappiamo perché Ceccuzzi decise di scappare dal Comune. Quello che sappiamo è che il regolamento per le primarie del Pd a Siena è stato costruito ad arte per escludere e limitare il diritto di voto attivo e passivo. Regole fatte per falsare il risultato e imbrogliare gli elettori. Infatti, non è singolare che Franco Ceccuzzi sia partito nella sua corsa ancor prima che le regole fossero approvate dall’assemblea del PD? Non è singolare che si entri nella campagna per le primarie a Siena proprio durante la campagna elettorale per le elezioni del Parlamento? Non è singolare che il Pd di Siena canti vittoria senza considerare che il giudice ha scritto che il regolamento per le primarie è arbitrario tanto da essere non conforme al principio di eguaglianza ed alle regole democratiche? La risposta è una soltanto: il signor Ceccuzzi ha paura ed è certo della sconfitta perché sa che gli elettori non lo seguono più da tempo