Intervento di Alberto Monaci: "Speriamo che Bezzini smetta i panni del "cireneo""
SIENA. L’esperienza ci ha insegnato che quando non si può giustificare il proprio fuorigioco, si aprono polemiche pretestuose, sperando che lo sguardo là volga, lasciandoci al riparo dalla verità. Ci pare questo il ragionamento che ha fatto l’avvocato penalista Luigi De Mossi, sindaco di una città di Siena oramai, grazie anche a lui, “ghost town” nel panorama dei capoluoghi di provincia della Toscana.
L’accusa alla Regione del presidente Rossi sulla penalizzazione de Le Scotte ha avuto l’inoppugnabile risposta tecnica del direttore Giovannini, e quella politica del già presidente Rossi, un uno-due che ha fatto battere in ritirata sindaco.
Ma la polemica non può annullare la storia. Quella di una Regione che mise (protocollo del marzo 2010) 108 milioni di euro per acquisire al patrimonio dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria i volumi sanitari in proprietà dell’Università, garantendo così una organicità di patrimonio su cui oggi è possibile impostare il rilancio dell’azienda, Asl permettendo, e nuovo direttore de Le Scotte – amministrativamente bravo ed eticamente perbene – convincendosi. Scegliendo la brutale verità che il policlinico non può essere il nosocomio del Covid. Ad altro è destinato. Per la nostra salute.
Ho ‘battagliato’ quindici anni con Rossi e talvolta anche con Giovannini per Le Scotte. Spesso duramente. E senza risparmiarsi. Mai, però, negando l’evidenza di un loro impegno in termini di investimenti infrastrutturali. Semmai il tema è sempre stato quello – ed è – di una ‘ricostruzione’ di prestigio cui molto può fare l’Università, e il nuovo direttore della AOU, riacquistando competenze e ricostruendo scuole attrattive per le migliori capacità giovanili che intendono dedicarsi alla Medicina. Peraltro, il tempo straordinario che stiamo vivendo, purtroppo, dovrebbe creare curiosità ed interesse per la scienza di Ippocrate.
Ma il Sindaco De Mossi sembra non avere in agenda questa urgenza. Altrimenti eviterebbe le sterili polemiche e si dedicherebbe a fare quello per cui lo hanno eletto: rappresentare al meglio la nostra città, soprattutto nelle interlocuzioni istituzionali per dare a questa quello che merita (stendiamo un velo pietoso su cosa abbia fatto e su cosa stia facendo per la ‘senesità’ del Monte …).
Per questo occorre appellarsi ad altri.
All’Assessore Bezzini, gli suggeriamo di smettere il ruolo di Cireneo delle responsabilità altrui, costruendo finalmente la sanità toscana che ha in mente, con la forza del suo passo fatto di poche parole e di serietà dell’azione amministrativa. Che mai gli ha difettato.
Speriamo, infine, che il solito guastatore dalla Valdichiana, preso dal doppio incarico regionale di capogruppo e di vicepresidente del Consiglio, allenti la presa su una materia che ha, ampiamente, in questi sei anni, dimostrato di non conoscere. Anzi, di non comprendere neppure.
Alberto Monaci
Confronti – Siena