Il grande inciucio: la candidatura Bezzini sostenuta da Valentini e Scaramelli
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di Augusto Mattioli
SIENA. Un sindaco di Siena che sta abusivamente nella sua carica. Non ha peli sulla lingua Alberto Monaci, presidente del consiglio regionale intervenuto questa mattina in conferenza stampa sulla mancata candidatura di Piero Ricci a consigliere regionale. Il suo è stato un durissimo attacco al sindaco Valentini che “avrebbe dovuto portare un elemento di novità e invece va in direzione della continuità con il passato e finisce per distruggere le speranze di riscatto della nostra comunità non rispettando gli impegni che ha preso”. Toni che Monaci nella sua lunga attività politica ha utilizzato molto di rado, preferendo, da democristiano, modi meno diretti nei confronti degli avversari interni ed esterni. Viene da chiedersi se sia un segno di forza o di debolezza l’uscita di oggi. In ogni caso sembra quasi un preavviso di rottura netta nei confronti del sindaco di Siena. Ma del resto il gruppo Monaci ha fatto cadere a suo tempo il sindaco Franco Ceccuzzi impallinandolo con i suoi consiglieri sul bilancio consuntivo ma dopo che non era stato ai patti sulle nomine della fondazione Mps per il cda della Banca. Monaci oltre alla parola abusivo nei confronti del sindaco parla di imbrogli verbali per far si che “ la gente non possa capire” , di insipienza, consigliandogli di mettersi in bocca”un tappo di sughero per risparmiarci le tiritere”. Un riferimento questo alle sue dichiarazioni recenti su Banca Mps. Sembrano frasi e concetti da partito di opposizione e non di una componente del partito di maggioranza che guida la città. Che, per far valere il proprio diritto di indicare un proprio candidato al consiglio regionale ipotizza la propria intenzione di rivolgersi oltre che agli organi di partito anche alla stessa magistratura, essendo una minoranza forte di un 25 % nel Pd. Nella nota consegnata ai giornalisti dall’associazione Confronti si legge: “ci preoccupa la scelta politica che sta dietro l’esclusione di una nostra partecipazione alle prossime regionali. La lista proposta vede il tentativo di ritorno di quella classe dirigente che ha distrutto Siena. La candidatura di Bezzini sostenuta da Ceccuzzi ripropone per intero quel gruppo di potere che ha gestito le vicende del Monte dei Paschi di Banca Antonveneta, della Biotech e Sansedoni”. Si leggono anche critiche al sindaco di Chiusi, il renziano Scaramelli per il suo voto alla candidatura di Bezzini. “Scaramelli- si sottolinea- ha preferito eliminare un concorrente come Ricci per paura di non ottenere le preferenze necessarie per sedere in Consiglio regionale”. Secondo Confronti dopo che Bezzini è stato eletto “Ceccuzzi farà valere i propri numeri sul comune di Siena e Valentini, ostaggio comodo vedrà contati i propri giorni come sindaco con la probabile conclusione di non finire il suo mandato elettorale e consegnare la città di nuovo ad un commissario”.