SIENA. Si è riunita ieri (23 dicembre) presso la propria sede di via dei Rossi, la Giunta di Confindustria Siena.
I temi di maggior rilievo affrontati durante la riunione sono stati la preoccupazione delle imprese per la situazione economica e la problematica relativa al rapporto banca impresa.
Sul primo argomento è stato preso atto di una situazione di complessiva difficoltà dell’economia del territorio e di un peggioramento del clima di fiducia delle imprese che conferma le previsioni sul paese del Centro Studi Confindustria che rileva infatti una caduta della produzione industriale e stima su novembre una contrazione dell’1,8% su ottobre con l’ISTAT che ha certificato ufficialmente l’entrata in recessione dell’economia italiana. Una recessione peraltro selettiva che vede un netto calo degli investimenti, in particolare in macchine e attrezzature, in presa diretta con il ciclo manifatturiero, ma anche in costruzioni.
Per la provincia di Siena la Giunta dell’Associazione ha analizzato i dati sulla Cassa Integrazione Ordinaria a fine ottobre che si presenta in forte incremento sul 2007 constatando come oggi la discriminante decisiva sulla tenuta del sistema produttivo non sia più identificabile nell’intensità della crisi ma nella sua durata reale.
Sul secondo punto, la Giunta ha preso atto di un insufficiente riscontro sul dichiarato sostegno del sistema bancario alla fase critica dell’impresa come confermato la scorsa settimana dal Centro Studi Confindustria che, nel corso delle analisi di fine anno, è tornato a mettere in evidenza il rischio di un aggravamento della crisi dovuto proprio alla stretta creditizia in atto.
Secondo il Centro Studi di viale dell’Astronomia, infatti l’andamento del credito bancario ha rallentato bruscamente nei confronti delle aziende dal picco del 14,7% di ottobre 2007 al + 8,4 di ottobre: vale a dire oltre 6 punti di crescita in meno.
Inoltre secondo l’indagine Isae del mese di novembre, è aumentata al 14,4% la quota delle imprese che non hanno ottenuto il finanziamento richiesto.
Se il trend troverà conferma nei prossimi mesi, è stato commentato in Confindustria Siena, evidentemente non si è fatto tesoro della esperienza passata quando, insieme ad atre scelte di politica economica come interventi protezionistici, un’altro errore di valutazione del Governo USA portò a ridurre la liquidità nel sistema trasformando nel ‘29 una crisi ciclica, ancorché di elevata intensità, in una recessione mondiale.
Anche il territorio senese sembra presentare una situazione analoga a quella esposta se è vero che ben il 65% (era il 55% a settembre) delle aziende intervistate da Confindustria Siena nell’ambito del monitoraggio sul rapporto banca/impresa indica una situazione di peggioramento sia a livello di affidamenti che di tassi, il 36% (precedente 46%) una situazione tassi stazionaria ed il 19% (27% precedente) affidamenti stazionari. A soffrire maggiormente sono poi le imprese di minori dimensioni.
Da un lato quindi emerge una problematica che investe la tenuta del livello degli affidamenti e dall’altro quella del costo del denaro che, a fronte di una intervenuta riduzione dei tassi, vede una sorta di compensazione attraverso l’aumento degli spread e dei costi correlati operata dal sistema bancario.
La Giunta di Confindustria Siena sottolinea la gravità della situazione lanciando al contempo un appello alle Banche affinché, pur all’interno delle logiche di corretta gestione del credito, non facciano mancare alle imprese le risorse necessarie a contrastare il difficoltoso trend in atto ed anzi operino un “accompagnamento” razionale fino al superamento della attuale congiuntura e, al contempo, operino un tempestivo trasferimento dei benefici derivanti dalla la riduzione dei tassi così da non vanificare le politiche di sostegno delle banche centrali all’economia reale.