
Cipriani si dice poi perplesso per l’assenza di progressività nell’applicazione della tassa: “il Comune di Siena ha infatti scelto di gravare dello stesso ammontare tanto gli alberghi ad 1 stella che quelli a 4 stelle, ignorando di fatto come l’incidenza sia decisamente diversa tra le tipologie così raggruppate, e alterando almeno in parte la competizione tra strutture che, evidentemente, sono per loro natura portate ad adottare tariffe diverse”.
“Con questa decisione – aggiunge Sonia Pallai, responsabile Turismo di Confesercenti Siena – si certifica una congiuntura nella quale non solo si dileguano gli investimenti pubblici sulla promozione del turismo senese, ma addirittura si vanno a distogliere per finalità generiche parte dei già risicati introiti degli operatori. E’ difficile non temere che queste scelte possano avere ricadute su uno dei pochi settori che restano trainanti in questo territorio, e quindi sull’occupazione di quei cittadini che gli Amministratori dicono di voler tutelare. Tenendo conto che il primo di marzo è vicino, ci auguriamo che l’Amministrazione comunale si adoperi per informare in tempo utile le strutture ricettive sulle modalità pratiche di applicazione dell’imposta. E In secondo luogo, che coloro che incasseranno gli introiti da imposta di soggiorno ne facciano realmente un uso efficace nell’interesse generale”.