SIENA. “La situazione che si è andata determinando sull’Amiata è a voler essere generosi grottesca. Peccato però che le limitazioni alla viabilità influiscono in modo insopportabile sul livello qualitativo ed economico della vita delle popolazioni amiatine”. Interviene così Confcommercio Siena su un tema che è diventato di fortissima attualità per tutta l’area.
“Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza – dice l’associazione – paragonabile ad una calamità naturale, che sta determinando l’isolamento di una porzione importante della nostra provincia ormai da mesi. Non è accettabile che, ancora oggi, i Comuni siano costretti a scrivere ai giornali per denunciare l’assenza di una qualunque iniziativa concreta in termini di lavori di ripristino nonostante gli stanziamenti già deliberati. Condividiamo e sosteniamo quindi – sottolinea l’associazione – qualunque iniziativa che possa contribuire a sbloccare questa situazione paradossale, che rende un pezzo di “civilissima” Toscana più simile a realtà del terzo o quarto mondo”.
“Come corollario – fa notare Confcommercio – questa situazione dimostra quanto sia stata improvvida, superficiale e dannosa la strada intrapresa con l’abolizione delle Province che, rispetto a certe situazioni, in passato garantivano almeno degli interventi di emergenza, come quelli che andrebbero attivati per la Strada Provinciale 18 che collega Castiglion d’Orcia ad Abbadia e coinvolge le località di Campiglia d’Orcia e Montieri”.
“E’ da troppo tempo ormai che la storia della viabilità interrotta sull’Amiata si trascina senza costrutto – osserva Confcommercio – ci auguriamo che, nonostante le prossimità con il periodo feriale, la neo Giunta Regionale ed il neo riconfermato Presidente Rossi (magari entrambi adeguatamente sollecitati dai neo consiglieri regionali espressi da questo territorio) non rinviino ulteriormente l’avvio dei lavori, tanto più se, come detto e scritto, agli stanziamenti è già stato provveduto”.
“Rimane il fatto, grave, di aver perso mesi e di aver costretto un territorio a subire le ingiurie di questa sciagurata contingenza in aggiunta alla crisi che sta fiaccando le imprese a livello locale e nazionale – conclude l’associazione – E, visto che la situazione non è certo attribuibile a colpe dei cittadini o delle imprese, sarebbe opportuno che venisse almeno sospeso il pagamento delle imposte fino al ripristino della normalità”.