Vittime del Salvabanche: "Secondo l'impianto accusatorio i vertici della banca nascosero ai risparmiatori cui offrivano le obbligazioni quali fossero le reali condizioni economiche della banca"
AREZZO. Con le richieste di condanna di ieri ci avviamo verso la conclusione uno dei procedimenti più importanti per i risparmiatori che vedono gli ex vertici sul banco degli imputati.
Il procedimento per falso in prospetto è infatti uno dei processi più delicati della maxi inchiesta condotta dalla procura di Arezzo in seguito al crac di Banca Etruria ma anche quello più importante per i risparmiatori.
Secondo l’impianto accusatorio i vertici della banca nascosero ai risparmiatori cui offrivano le obbligazioni quali fossero le reali condizioni economiche della banca convincendoli ad investire in una banca sull’orlo del collasso e le richieste di condanna di ieri confermano le ipotesi della procura.
Nonostante la difficoltà oggettiva la procura e la guardia di finanza di Arezzo sono riuscite a ricostruire i fatti ed a portare davanti ai giudici i presunti responsabili. Uno dei più gravi disastri economici della provincia potrebbe ora avere dei colpevoli, cosa che non si può purtroppo dire in merito al lavoro delle altre procure di pertinenza delle banche andate in risoluzione insieme a Banca Etruria.
Letizia Giorgianni
Presidente Associazione Vittime del Salvabanche