SIENA. Dal Psi di Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Il Partito Socialista di Siena, venuto a conoscenza del commissariamento della società SEI, gestore del servizio rifiuti dell’ATO Rifiuti Toscana Sud, esprime il proprio apprezzamento al prefetto di Siena, dott. Alfredo Gradone, per il necessario intervento.
Il PSI di Siena è stato il primo partito a sollevare il problema dei costi di questo servizio. Il nostro allarme, confermato dai dati che erano in nostro possesso, non fu preso in nessuna considerazione dal partito di maggioranza, il PD. Solo in seguito ad esposti alle procure, si è avuto una forte scossa sul sistema di gestione rifiuti. Essendo garantisti, non a fasi alterne, crediamo che gli accusati siano totalmente innocenti fino a condanna definitiva.
Ci chiediamo, però, come mai la regione Toscana non avesse fatto, prima della nomina del direttore generale ATO rifiuti Toscana Sud, una verifica sui possibili conflitti di interesse, oggetto dell’accusa.
Anche la riconferma di amministratori, dopo le necessarie dimissioni, non sembravano aver dato luogo a quella discontinuità necessaria per un diverso rapporto fra controllato e controllore, poiché non dobbiamo dimenticarci che parte dei soci di SEI, sia pure tramite altre società partecipate, sono gli stessi comuni che compongono l’ATO Rifiuti Toscana Sud.
Noi riteniamo che il sistema di gestione pubblico/privato, messo in atto negli ultimi 20 anni, non abbia portato nessun beneficio ai cittadini utenti. Anzi.
C’è anche da ricordare che, con il sistema messo in atto da “fini menti”, i cittadini della provincia di Siena stanno ripagando, di fatto, impianti che già avevano, in parte, pagato con la gestione Sienambiente. Salvo poi vedere che i loro soldi vengono spesi per costruire un auditorium, strumento ultranecessario per lo smaltimento dei rifiuti.
Inoltre sembra che anche il PD abbia capito, almeno a leggere l’intervista del responsabile PD rifiuti della Valdichiana Senese, che ai cittadini vengono “rifilate” le cartelle più alte d’Italia. Peccato che sia la stessa persona che, come assessore al comune di Torrita, non abbia fiatato di fronte alle nostre proteste, peraltro presentate via e-mail pec da nostri iscritti.
Confidiamo che questo atto del Prefetto di Siena sia il primo passo verso un diverso approccio di coloro che sono chiamati a rappresentare i comuni, quindi i cittadini, nelle società partecipate. Cioè quello di tutelare i loro rappresentati, senza cedere a richieste improprie. Tanto che finora le società partecipate apparivano più come uno strumento totalmente clientelare che una società di servizi ai cittadini.
E confidiamo anche che il commissariamento si concluda nel più breve tempo possibile, con l’acclaramento se vi sia o meno stata attività corruttiva e con le relative, conseguenti, decisioni. I commissari non pare abbiano (e sarebbe logico ciò) compiti di gestione – tanto che gli organi di SEI sono tutt’ora in carica – ma abbiano soltanto funzione di stabilire se detta attività corruttiva vi sia stata o meno e, prima finiranno il loro compito/mandato, meno peseranno sui costi della Collettività, perché anche il costo dei Commissari è a carico dei Cittadini”.