Il deputato Pd:
SIENA. Dal deputato PD Franco Ceccuzzi riceviamo e pubblichiamo.
“La situazione dell’Università di Siena è andata oltre il livello di guardia e non è più possibile per il Ministero rinviare le decisioni da assumere, dal momento che dal 1° novembre, oltre al Rettore, sarà in scadenza anche il direttore amministrativo.
Il lavoro che sta conducendo da oltre due anni la Procura della Repubblica di Siena è, per complessità e ampiezza, da seguire con grande attenzione e rispetto, non solo per individuare le gravissime responsabilità del dissesto, del danno economico e di immagine alla nostra città, ma anche per evitare che possa ripetersi in futuro.
La continuità dell’attività didattica e di ricerca è inderogabile trattandosi di pubblico servizio, così come la corresponsione degli stipendi e il pagamento dei fornitori. Per questo spetta al Ministero assumere le decisioni che, in questa fase e sulla base delle informazioni in suo possesso, poggino sugli elementi giudicati di maggiore legittimità.
E’ quanto ho affermato anche mercoledì scorso intervenendo in Aula alla Camera dei Deputati, per portare in Parlamento le ragioni della manifestazione sindacale di lunedì scorso e richiamare l’attenzione del governo. Ho chiesto una decisione immediata sulla nomina del Rettore o su una diversa determinazione, la convocazione urgente del tavolo di crisi e di chiarire, dopo due anni, la sua posizione sul piano di risanamento.
Questo non è il momento di alzare la polemica politica ma di cooperare tutti insieme per salvare la nostra Università. Per questo duole ricordare al senatore Quagliariello che, se il governo ha anticipato l’erogazione del Fondo di Finanziamento, la Regione Toscana ha fatto molto di più perché ha messo oltre 150 milioni di risorse aggiuntive, che sono state decisive per salvare l’Ateneo.
Quello che ha ulteriormente sconcertato la città è lo scoprire, dopo due lunghissimi anni, che il Ministero dell’Economia e delle Finanze boccia quel piano di risanamento sul quale proprio il senatore Quagliariello, il 20 dicembre 2008, aveva detto: “se verrà attuato farà diventare l’ateneo senese un esempio per tutti”. Caro senatore Quaglieriello, è ancora credibile quel piano? oppure ci siamo sbagliati tutti?”
“La situazione dell’Università di Siena è andata oltre il livello di guardia e non è più possibile per il Ministero rinviare le decisioni da assumere, dal momento che dal 1° novembre, oltre al Rettore, sarà in scadenza anche il direttore amministrativo.
Il lavoro che sta conducendo da oltre due anni la Procura della Repubblica di Siena è, per complessità e ampiezza, da seguire con grande attenzione e rispetto, non solo per individuare le gravissime responsabilità del dissesto, del danno economico e di immagine alla nostra città, ma anche per evitare che possa ripetersi in futuro.
La continuità dell’attività didattica e di ricerca è inderogabile trattandosi di pubblico servizio, così come la corresponsione degli stipendi e il pagamento dei fornitori. Per questo spetta al Ministero assumere le decisioni che, in questa fase e sulla base delle informazioni in suo possesso, poggino sugli elementi giudicati di maggiore legittimità.
E’ quanto ho affermato anche mercoledì scorso intervenendo in Aula alla Camera dei Deputati, per portare in Parlamento le ragioni della manifestazione sindacale di lunedì scorso e richiamare l’attenzione del governo. Ho chiesto una decisione immediata sulla nomina del Rettore o su una diversa determinazione, la convocazione urgente del tavolo di crisi e di chiarire, dopo due anni, la sua posizione sul piano di risanamento.
Questo non è il momento di alzare la polemica politica ma di cooperare tutti insieme per salvare la nostra Università. Per questo duole ricordare al senatore Quagliariello che, se il governo ha anticipato l’erogazione del Fondo di Finanziamento, la Regione Toscana ha fatto molto di più perché ha messo oltre 150 milioni di risorse aggiuntive, che sono state decisive per salvare l’Ateneo.
Quello che ha ulteriormente sconcertato la città è lo scoprire, dopo due lunghissimi anni, che il Ministero dell’Economia e delle Finanze boccia quel piano di risanamento sul quale proprio il senatore Quagliariello, il 20 dicembre 2008, aveva detto: “se verrà attuato farà diventare l’ateneo senese un esempio per tutti”. Caro senatore Quaglieriello, è ancora credibile quel piano? oppure ci siamo sbagliati tutti?”