SIENA. "Secondo un rapporto diffuso nei giorni scorsi, quasi la metà degli europei (47%) ritiene che le relazioni Europa – Stati Uniti miglioreranno se Barack Obama sarà eletto presidente, contro un 29% che pensa che nulla cambierà e un 5% convinto che i rapporti transatlantici peggioreranno. In caso di vittoria di John McCain, solo l'11% degli europei crede in un miglioramento dei rapporti fra le due sponde dell'Atlantico, il 49% non vede cambiamenti, il 13% si aspetta un peggioramento.
Nel momento in cui si fanno tesi i rapporti fra Ue e Russia, l'indagine – svolta prima dei recenti sviluppi in Caucaso – mostra che gli europei continuano a esprimere preoccupazione sul comportamento della Russia verso i suoi vicini e sono più disposti degli americani a fornire assistenza alle democrazie confinanti, come Ucraina e Georgia (rispettivamente 67% contro 58%) e a rafforzare il sostegno alle forze democratiche interne alla Russia (65% contro 61%). Tuttavia gli europei sono meno disponibili degli americani a ridurre la cooperazione con la Russia nelle organizzazioni internazionali (38% a 47%)".
E' quanto si legge nel comunicato diffuso dalla Compagnia di San Paolo, per presentare l'indagine "Transatlantic Trends 2008", un progetto del German Marshall Fund of the United States (Washington, DC) e della Compagnia di San Paolo, con il sostegno aggiuntivo della Fundação Luso-Americana (Portogallo), della Fundación BBVA (Spagna) e della Tipping Point Foundation (Bulgaria), e con la consulenza scientifica del Centro Interdipartimentale di ricerca sul cambiamento politico (Circap) dell'Università di Siena.
"L'indagine Transatlantic Trends 2008", come si legge nella nota della Compagnia di San Paolo, "esamina lo stato dell'opinione pubblica negli Stati Uniti e in 12 paesi europei e misura annualmente l'andamento delle relazioni transatlantiche. Per il settimo anno consecutivo, alle persone intervistate sono state rivolte domande sui reciproci punti di vista, sulle minacce globali, sugli obiettivi di politica estera, sulla leadership mondiale, sulle istituzioni multilaterali. Inoltre, è stato chiesto loro di rispondere ad alcune domande sulle presidenziali del 2008.
Per il settimo anno consecutivo, alle persone intervistate sono state rivolte domande sui reciproci punti di vista, sulle minacce globali, sugli obiettivi di politica estera, sulla leadership mondiale, sulle istituzioni multilaterali. Inoltre, è stato chiesto loro di rispondere ad alcune domande sulle presidenziali del 2008". Per il Rapporto complete e i dati principali si veda www.affarinternazionali.it
Nel momento in cui si fanno tesi i rapporti fra Ue e Russia, l'indagine – svolta prima dei recenti sviluppi in Caucaso – mostra che gli europei continuano a esprimere preoccupazione sul comportamento della Russia verso i suoi vicini e sono più disposti degli americani a fornire assistenza alle democrazie confinanti, come Ucraina e Georgia (rispettivamente 67% contro 58%) e a rafforzare il sostegno alle forze democratiche interne alla Russia (65% contro 61%). Tuttavia gli europei sono meno disponibili degli americani a ridurre la cooperazione con la Russia nelle organizzazioni internazionali (38% a 47%)".
E' quanto si legge nel comunicato diffuso dalla Compagnia di San Paolo, per presentare l'indagine "Transatlantic Trends 2008", un progetto del German Marshall Fund of the United States (Washington, DC) e della Compagnia di San Paolo, con il sostegno aggiuntivo della Fundação Luso-Americana (Portogallo), della Fundación BBVA (Spagna) e della Tipping Point Foundation (Bulgaria), e con la consulenza scientifica del Centro Interdipartimentale di ricerca sul cambiamento politico (Circap) dell'Università di Siena.
"L'indagine Transatlantic Trends 2008", come si legge nella nota della Compagnia di San Paolo, "esamina lo stato dell'opinione pubblica negli Stati Uniti e in 12 paesi europei e misura annualmente l'andamento delle relazioni transatlantiche. Per il settimo anno consecutivo, alle persone intervistate sono state rivolte domande sui reciproci punti di vista, sulle minacce globali, sugli obiettivi di politica estera, sulla leadership mondiale, sulle istituzioni multilaterali. Inoltre, è stato chiesto loro di rispondere ad alcune domande sulle presidenziali del 2008.
Per il settimo anno consecutivo, alle persone intervistate sono state rivolte domande sui reciproci punti di vista, sulle minacce globali, sugli obiettivi di politica estera, sulla leadership mondiale, sulle istituzioni multilaterali. Inoltre, è stato chiesto loro di rispondere ad alcune domande sulle presidenziali del 2008". Per il Rapporto complete e i dati principali si veda www.affarinternazionali.it