La povertà spinge l’abbandono scolastico in Toscana
TOSCANA. La punta dell’iceberg della povertà minorile in Toscana è la presenza di oltre 24 mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno avuto addirittura bisogno di aiuto per bere il latte o mangiare a causa di situazioni di grave disagio familiare che favoriscono anche la dispersione scolastica. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Toscana sulla base dei dati sugli aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead, in riferimento all’allarme lanciato da Save The Children sul fatto che in Italia ci sono quasi 1,4 milioni di minori in povertà assoluta. Secondo una stima di Coldiretti Toscana l’aumento degli under 15 senza cibo sarebbe cresciuto del 18% rispetto al 2019. Un fenomeno crescente che spinge anche l’abbandono scolastico, che riguarda in Toscana uno studente su dieci.
Si tratta di una situazione destinata ad aggravarsi in autunno con l’aumento dei prezzi alimentari che costerà in media – precisa Coldiretti Toscana – alle famiglie italiane 564 euro in più solo per la tavola nel 2022, a causa del mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici legato alla guerra in Ucraina e del taglio dei raccolti per la siccità che aumenta la dipendenza dall’estero e alimenta i rincari. Complessivamente le famiglie toscane spenderanno 900 milioni di euro in più per riempire il frigorifero.
Uno scenario che pesa sempre di più sulle famiglie. I nuclei toscani in povertà relativa sono infatti aumentati, tra il 2019 ed il 2021, di quasi un punto percentuale passando dal 5,8% al 6,7% (fonte Istat). Un’impennata del 15% che si traduce in circa 15 mila famiglie in più che si trovano in uno stato di povertà relativa, su cui ha inciso la pandemia, e che ora, con il caro bolletta, rischiano un ulteriormente peggioramento. Per arginare il caro vita, salvare i consumatori e le imprese, Coldiretti Toscana torna a ribadire il ruolo strategico della filiera corta e dei mercati contadini di Campagna Amica nel difendere le imprese agricole dalle speculazioni e dai rincari che gonfiano i prezzi al consumo ed i consumatori. “Di questo passo la tenuta sociale è in pericolo. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Dalla pandemia in poi le famiglie, soprattutto i nuclei più fragili, hanno visto erodere gradualmente la loro capacità di far fronte alla quotidianità. Filiera corta ed acquisti direttamente in azienda, dal produttore al consumatore come amiamo ripetere, sono lo scudo più efficace contro i rincari che sono spesso ingiustificati. I vantaggi sono per i consumatori che acquistano a prezzi giusti prodotti di qualità, freschi, stagionali che non devono percorrere centinaia, se non migliaia di chilometri per arrivare sulle nostre tavole, e nemmeno restare rinchiusi in celle frigo e container per giorni. Non vengono gravati degli spaventosi costi di trasporto che poi ricadono sul prezzo finale e poi sono amici dell’ambiente. Il vantaggio per le imprese agricole è quello invece di poter vendere a prezzi che consentono margini di guadagno senza gravare sul consumatore. E’ una ricetta che in Toscana è a portata di tutti con oltre 50 mercati contadini settimanali e 500 aziende agricole che hanno il punto vendita”.
Tra le nuove strategie c’è poi il Pick Your Own, la raccolta self-service, con sempre più aziende che consentono ai consumatori di raccogliere direttamente in campo, a prezzi super calmierati, ortaggi e frutta.
Per informazioni www.toscana.coldiretti.it, pagina ufficiale Facebook @coldiretti.toscana e canale ufficiale YouTube “Coldiretti Toscana”