In una nota congiunta il commento all'arrivo del leader del MoVimento 5 Stelle
SIENA. “A Siena non servono le invettive morali di Beppe Grillo, e nemmeno Beppe Grillo in sé”. Si apre così la nota congiunta di Siena Rinasce, Moderati di centrodestra – Sena Civitas, Fratelli di Siena e Nero su Bianco. “L’arrivo di Grillo a Siena non è più una notizia, ma un tormentone ripetitivo. Le difficoltà di Mps, e lo stretto legame che hanno con il partito dominante in città, sono terreno fertile per le argomentazioni talvolta fondate di un blogger che tuona contro tutto e tutti – proseguono le liste – La denuncia di verità scomode del passato non deve esaurire l’attenzione dei senesi verso ciò che potrà ancora succedere. Inoltre, bisogna lavorare per il bene della città per ricostruire la sua immagine offuscata ed assurta ad emblema della mala gestione. Un’immagine non solo desolante, ma purtroppo anche falsa. Infatti, ci sono persone la cui levatura morale è ampiamente dimostrata dai fatti. L’esempio più prossimo è quello del nostro candidato a sindaco Eugenio Neri”. Le liste che compongono la coalizione proseguono ricordando “la vicenda personale di Eugenio. Molto tempo prima che il suo impegno pubblico fosse all’orizzonte, era il 2007, il dottor Neri mise a rischio la sua carriera professionale per fare in modo che la verità venisse a galla. Una vicenda in cui, purtroppo, si perse una vita umana a causa dello scambio di tubi dei gas medicali in fase di installazione dell’impianto al Policlinico Le Scotte. Eugenio Neri non si prestò al gioco di coloro che vollero tentare di sviare l’attenzione dalla verità, arrivando a manomettere l’impianto per nascondere l’errore. Non solo, ma il nostro candidato a sindaco si adoperò coraggiosamente per fare in modo che la realtà dei fatti emergesse agli occhi dell’opinione pubblica, non piegandosi alle minacce ed alle intimidazioni personali”. Una vicenda, ricordano Siena Rinasce, Moderati di centrodestra – Sena Civitas, Fratelli di Siena e Nero su Bianco, che “racconta non solo la levatura morale di un uomo. Racconta anche che in questa città non tutti siamo ugualmente responsabili del dissesto diffuso. Racconta infine che ci sono persone, magari lontano dai riflettori della cronaca, che non accettano né bavagli né complicità, e che non hanno bisogno di lezioni morali da nessuno”.