L'avevano chiesti al sindaco il 16 maggio, ma sono competenza del Comitato promotore
SIENA. Il 16 aprile scorso abbiamo presentato al sindaco Valentini una richiesta perché fosse possibile prendere visione di copia dei curricula presentati per la selezione co.co.pro. relativi al alcune figure professionali richieste per il progetto di candidatura di Siena a Capitale europea della cultura 2019.
Il sindaco ci ha risposto, dopo oltre un mese (il 21 maggio), precisando di non poter fornire i curricula in quanto i bandi sono stati emanati dal Comitato Promotore Siena 2019 e non direttamente dal Comune di Siena. Nella stessa risposta il sindaco prendeva, comunque, l’impegno a presentare la nostra richiesta alla prossima assemblea dei soci del Comitato e nel caso in cui quest’ultima avesse ritenuto accoglibile la nostra istanza, a darcene immediata informazione previo assenso degli interessati.
Poiché fino ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna notizia, a meno che il Comitato non si sia ancora riunito, dobbiamo presumere che la nostra richiesta non è stata accolta.
La risposta dilatoria del sindaco fa emergere ancora più insistentemente la domanda su come stiano veramente le cose.
Giova ricordare che il Comitato Promotore Siena 2019 esplica la propria attività grazie a finanziamenti pubblici, di cui ben 137.406,57 € destinati al Comitato con delibera della Giunta Comunale n. 229 del 20 aprile 2011, un importo rilevante rappresentato dai residui attivi della famosa Mostra di Duccio di Boninsegna al Santa Maria della Scala.
Non sarebbe solo questo sufficiente per rendere completamente trasparente l’attività del Comitato? E’ normale che si destinino risorse comunali e regionali ad un soggetto che agisce come un privato limitando i controlli di natura pubblica?
Vorremmo che la grande opportunità della candidatura a Capitale europea della cultura una reale occasione per tutta la città, che ogni iniziativa ed attività fosse cristallina e non si conformasse a squallide pratiche di favoritismo di cui la città è stata teatro ma che non può più sopportare.
Giuseppe Giordano ed Andrea Corsi, consiglieri comunali