Nella "manovra" niente per il rilancio del paese
SIENA. Per le aziende, piccole e grandi che siano, non è stata un’estate serena e di vacanze ce no sono state ben poche. Adesso ci aspetta un autunno ancora più complicato del solito sul fronte dei consumi, sul fronte della produzione. Purtroppo le cose non vanno bene e non si riesce a vedere un seguito alle piccole luci intraviste nei mesi scorsi all’orizzonte. Non sembra però che tutti si abbia lo stesso termometro, c’è chi ancora si ostina a dire che siamo troppo catastrofisti che si crea allarmismo. Molto probabilmente queste persone sono tornate oggi dalla luna, o forse non fanno parte della massa di cittadini che da alcuni anni stanno lottando con questa situazione. Questo conferma che oltre al Governo, c’erano anche altri che la pensavano in questa maniera. La Cna ritiene che questa manovra, nonostante i vari aggiustamenti abbia previsto ben poco o nulla per il rilancio dell’economia. Il Governo ha pensato unicamente a difendersi. Ci voleva un atto di coraggio ma così non è stato, troppi sono gli interessi di parte da difendere. In buona sostanza si è persa un’altra occasione. Anche questa volta (non crediamo sia l’ultima) si è dato l’esempio della totale incertezza, del totale cambiamento delle cose appena scritte, smarrendo il senso dello Stato, il senso della responsabilità.
Ma veniamo al nostro territorio, alla nostra provincia. La Cna ha le idee chiare su quelle che sono le cose da fare. Ci sono tre macro settori dove possiamo e dobbiamo intervenire: l’economia locale, il turismo, il manifatturiero.
L’economia locale è la linfa delle nostre aziende del territorio siano esse di servizi o del settore edile (fortemente in crisi). Serve una riduzione vera dei costi della pubblica amministrazione, occorre intervenire sulle spese di funzionamento, lasciando inalterate le spese per investimenti. Proviamo a dettare delle priorità: non serve accorpare i comuni piccoli, si perderebbe inevitabilmente quella identità che da sempre ci caratterizza, basterebbe unificare i servizi resi alla cittadinanza, vedi vigili urbani, uffici dell’anagrafe digitalizzati, liberalizzazioni di alcune municipalizzate. Devono essere uniformate le procedure in tutti i comuni del nostro territorio, i regolamenti, le norme e le regole.
Dobbiamo dare il via ad un concreto progetto di ristrutturazione degli immobili, imponendo un risparmio energetico certificato per tutti gli edifici pubblici e privati, con agevolazioni sostanziose a chi investe per il miglioramento della propria abitazione. Con questa scelta si immetterebbe sul mercato del denaro privato e si aiuterebbero a ripartire molte aziende. Riconvertire l’ edilizia obsoleta, artigianale ed industriale è una priorità, dando benefici aggiuntivi e grande pubblicità alle certificazioni, affinché le ristrutturazioni abbiano la classe di merito che gli compete. E’ necessario pensare ad un piano casa provinciale per i giovani, creando le opportune e mirate linee di finanziamento.
Il turismo è una delle risorse per eccellenza del nostro territorio e deve essere migliorato, dando maggiore impulso ad un unico piano di marketing territoriale, un progetto a medio lungo termine per migliorare la nostra accoglienza. E’ prioritario valorizzare il territorio e l’economia locale, con i tanti dei prodotti tipici famosi nel mondo. Nel medesimo tempo dobbiamo agevolare gli investimenti e combattere le sacche di evasione e di elusione ancora troppo elevate. Dobbiamo far vedere e conoscere il nostro territorio, la nostra cultura, se vogliamo che ci venga dato il riconoscimento di capitale europea della cultura per il 2019, un obiettivo che tutti insieme dobbiamo perseguire con convinzione.
Per ultimo, ma andrebbe messo al primo posto, c’è il manifatturiero. Il settore sta soffrendo una crisi strutturale e di sistema che va anche oltre che la congiuntura attuale. Dobbiamo aiutare le fabbriche che funzionano, privilegiando chi esporta, dobbiamo agevolare gli accorpamenti sia di filiera che di prodotto, creando le condizioni concrete alla internazionalizzazione. E’ giusto mettere i cerotti e curare, ma ogni tanto bisogna operare, chirurgicamente, con decisione e con metodo. Va nella giusta direzione il bando della Provincia per l’inserimento di giovani laureati. Dobbiamo far nascere delle scuole di imprenditori, giovani dinamici e preparati, pronti alla sfida del nuovo mercato.
Ci sarebbero anche le infrastrutture, volano necessario al rilancio dell’economia, ma in un momento di così bassa propensione alla spesa, crediamo sia un argomento troppo distante dalle attese, dalle reali necessità.
E’ questo che la Cna chiede alle istituzioni pubbliche. Abbiamo già avuto numerosi incontri ed abbiamo confermato le priorità delle 4000 imprese del mondo Cna, trovando molte condivisioni sulle nostre idee. Siamo disponibili a tavoli di confronto con chi si ritiene pronto ad affrontare questo cammino, questo progetto per il nostro territorio. Dobbiamo fare in fretta, siamo gente seria che da sempre è abituata a lottare. Di cose da fare ce ne sono molte, per questo restiamo ottimisti. La strada è lunga, ma insieme ce la possiamo fare.
Paolo Parodi – Presidente Cna Siena