Petri: "Il carico fiscale frena la ripresa. Giù subito la Tari sui rifiuti"
SIENA. La tasse complessive continuano ad essere una mannaia sulla testa delle imprese. Lo studio dell’Osservatorio permanente della Cna lo ha certificato con i dati resi noti in queste ore. “Le imposte comunali e quelle regionali non sono calate negli ultimi tre anni, a fronte di richieste chiare e motivate delle imprese e dei cittadini. Consideriamo questo inaccettabile, così come inaccettabile è il loro peso complessivo che va da 16% al 19% del reddito. Il cambio di passo non c’è stato negli ultimi anni e le riforme o non ci sono state o sono state inefficaci. Considerando i contributi previdenziali del titolare, il totale è addirittura in crescita. Il primo passo immediato da fare a livello territoriale è abbassare la Tari e cambiare i regolamenti per le superfici che producono rifiuti speciali”, esordisce il presidente Cna Fabio Petri.
L’Osservatorio permanente Cna per il territorio senese ha analizzato tre comuni significativi: le imprese di Siena lavorano fino al 9 agosto, ovvero 222 giorni, per pagare le imposte con una tassazione totale del 60.9% (60,7 nel 2017); in Italia il capoluogo è al 75° posto per drenaggio fiscale su 137 comuni monitorati. A Poggibonsi (51° in graduatoria) il “Tax free day” cade invece il 5 agosto (218 giorni) con un peso complessivo del 59.8% (59,5 nel 2017). Montepulciano (35° posizione) è la realtà più virtuosa della provincia di Siena con il 58,8% (58,6 nel 2017) di imposte e 215 giorni di lavoro per pagare le tasse, ovvero fino al 3 agosto. La realtà peggiore in Toscana è Firenze, con il “Tax free day” che cade il 10 settembre ed è in 134° posizione in Italia con il 69,5% del reddito in tasse. Male anche Grosseto, 119° in classifica con il 65,3%. La realtà regionale migliore, o forse meno peggio, è Arezzo, con il “Tax free day” che cade il 23 luglio ed una pressione complessiva del 56,1%. In Italia la città più tassata è Reggio Calabria (73,4%), mentre la più virtuosa è Gorizia, con il 58,3%.
In modo altrettanto deciso prosegue il presidente Cna Siena Fabio Petri: “I numeri certificano quello che da anni diciamo in modo chiaro: con questo livello di tassazione la ripresa non può avere una maggior forza e vigore. Le imprese sono strozzate da imposte e gabelle per il 60% circa del reddito. I numeri della Cna confermano che né comuni, né regione hanno tagliato le imposte, visto che, nella migliore delle ipotesi, si procede a cali nell’ordine di zero virgola qualcosa. Così non si va da nessuna parte”. L’analisi di Petri va come sempre anche nel dettaglio delle proposte concrete: “Da sempre chiediamo ai comuni di avere il coraggio del cambiamento e la forza delle scelte per quanto di loro competenza. Purtroppo prendiamo atto che questo non è avvenuto, ad iniziare dalla corretta imposizione sui rifiuti e dal taglio dei costi inutili. Dallo Stato centrale ci aspettiamo una grande riforma fiscale, ma soprattutto una rivoluzione nell’elefantiaca macchina dello Stato, che oggi è il maggior freno per la ripresa”.
L’analisi Cna ha coinvolto 137 città in tutta Italia, basandosi per il territorio senese su un’azienda tipo (laboratorio di 350 mq e negozio di 175 mq) con 4 operai ed 1 impiegato, ricavi per 431.000 euro, costo del venduto 160.000 euro, altri costi ed ammortamenti per 56.000 euro, con un reddito prima delle imposte pari a 50.000 euro. I numeri del 2018, evidentemente ancora non definitivi, fanno riferimento alle proiezioni per l’anno, seguendo le delibere ed i regolamenti comunali di applicazione della Tari, dunque saranno dati certi se non sopraggiungeranno variazioni legislative.
Da questa analisi è emerso che partendo da un lordo di 50.000 euro, il reddito netto 2018 dopo le imposte ed i contributi previdenziali del titolare a Siena sarà pari a 19.540 euro (19.662 nel 2017), ovvero 1628 euro mensili; a Poggibonsi 20.106 (20.229 nel 2017) pari a 1676 euro mensili, mentre a Montepulciano sarà di 20.594 (20.717 nel 2017), corrispondenti a 1716 euro al mese. Come ha sempre sostenuto la Cna, il primo passaggio è l’abbattimento significativo delle imposte sugli immobili e quelle sui rifiuti. Se per la Tari fosse applicata in pieno la normativa e le indicazioni ministeriali il calo sarebbe immediato ed arriverebbe fino alle 773 euro di Montepulciano. Sul sito www.cnasiena.it gli interessati potranno trovare il dettaglio dello studio.