SIENA. Oltre il danno la beffa, questa la sintesi dell’ultima operazione messa a segno da un importante istituto bancario a danno delle aziende. Con grande enfasi nel luglio 2013 fu annunciato l’accordo fra Abi e associazioni delle imprese (fra cui la Cna), finalizzato alla sospensione e l’allungamento dei finanziamenti per le aziende che “pur presentando effettive difficoltà finanziarie, abbiano prospettive di continuità e crescita”, dunque vive ed in salute, ma solo in crisi temporanea di liquidità. Molte imprese aderirono a questa possibilità, che in effetti ha consentito loro di affrontare la crisi con maggiore determinazione. Con il primo gennaio 2015, risolti i problemi di liquidità, molte imprese sono tornate ad effettuare i regolari pagamenti delle rate, ma con grande sorpresa hanno scoperto che erano scese di “merito creditizio” a causa della moratoria. Tutto ciò, detto in parole semplici, significa un aumento dei tassi di interesse e dei costi bancari. Per alcune aziende, come ulteriore conseguenza, diventerà ancora più complesso ottenere credito e finanziamenti, anche in presenza di un normale quadro aziendale. Oltre il danno della crisi è dunque arrivata anche la beffa per il solo fatto di aver ottenuto l’accesso ad una agevolazione.
Oltretutto o stesso trattamento (diminuzione del rating) è stato riservato anche alle aziende che hanno avuto la moratoria perché colpiti da alluvione. Su questo punto ogni commento ci appare superfluo! La Cna si augura che tutto questo sia solo un’anomalia che verrà al più presto sanata, altrimenti l’associazione farà tutto quanto in suo potere per risolvere la questione! Tramite Cna nazionale abbiamo già posto il problema all’Abi firmataria insieme alle associazioni di categoria dell’accordo sulla moratoria. I problemi della banca non possono essere ribaltati sulle imprese trincerandosi dietro ad indicazioni dell’Eba, europee o di Banca d’Italia che non sono previste nell’accordo sottoscritto!
Negli ultimi mesi il Governo italiano e Mario Draghi hanno infatti fatto scelte coraggiose, riportando la crescita e la ripresa al centro dell’azione della Commissione Europea, mettendo in un angolo i “falchi” tedeschi. La strada e le azioni intraprese vanno nel verso giusto. Per sostenere la crescita e le riforme ci vuole infatti anche una politica monetaria che porti competitività alle imprese, soprattutto a quelle del nostro paese indirizzate all’export.
A questo punto è evidente che il sistema bancario italiano si debba liberare da tanti vincoli solo in parte imposti dall’Europa e faccia finalmente arrivare credito alle imprese, soprattutto a quelle più piccole che sono state le più penalizzate in questi anni di crisi.
Ci auguriamo che l’esempio della moratoria venga superato di slancio e che imprese e sistema bancario marcino insieme per far tornare il nostro paese a crescere, oggi le condizioni ci sono!
Fabio Petri – presidente Cna Siena