La decisione sarà presa dopo il piano della banca
SIENA. Il presidente della Fondazione Mps, Marcello Clarich, parlando dopo la riunione odierna (20 febbraio) della deputazione amministratrice, ha affermato: “Non ci emoziona l’incremento dell’aumento di capitale di Banca Mps da due miliardi e mezzo a tre. Un aumento da 3 miliardi è sicuramente più impegnativo, ma abbiamo liquidita’ disponibile. Siamo nei limiti delle percentuali di concentrazione del patrimonio”.
La decisione se partecipare o meno all’aumento di capitale, su cui nella fondazione senese si sta discutendo, ha fatto sapere Clarich sarà presa dopo il piano della banca senese. Il presidente ha poi aggiunto che “con l’aumento di capitale e con la successiva, probabile, aggregazione o fusione è possibile che il peso della Fondazione si riduca”.
E rispondendo a chi gli chiedeva se preferisse per Banca Mps un partner italiano o straniero ha sottolineato che “non siamo né esterofili né autarchici”, puntualizzando che l’interesse è che “resti un contatto con il territorio, operazione non facile. Questo è uno dei temi più delicati”.
Tempo addietro Clarich affermò che “non si cambiano i timonieri della nave in periodo di tempesta” e conferma: “Non c’e’ motivo di cambiarli, l’ho gia’ detto”. Sulla lista per il rinnovo del Cda della banca, è in corso una consultazione con Fintech e Btg Pactual: “Abbiamo dato mandato congiunto a un cacciatore di teste internazionale per individuare i profili” dei quattro componenti di competenza dei pattisti. “La Fondazione avrebbe piacere che un componente del Cda fosse radicato sul territorio”, ha specificato Clarich.
Tasto dolente, Siena Biotech: “Abbiamo la sensibilita’ per capire che 50 posti di lavoro sono un elemento molto importante da tenere in considerazione – ha detto Clarich -; capisco la preoccupazione dei lavoratori e delle famiglie pero’ e’ un problema che deve essere affrontato da tutti gli attori istituzionali”.
“Stiamo verificando tutte le soluzioni, si prospettano altri insediamenti e quindi possibilita’ di assorbire il personale in altre iniziative imprenditoriali che pero’ non sono della Fondazione”. Il presidente dell’Ente ha poi aggiunto: “mi dicono che alcune figure sono prossime a trovare una nuova collocazione e noi siamo piu’ che contenti”.
Clarich ha parlato anche di Sansedoni spa: “La Fondazione e’ disponibile a valutare proposte da parte di eventuali acquirenti” ed ha sottolineato che “su Sansedoni c’è un dialogo con le banche creditrici, prima di tutto con il Monte dei Paschi”.
“E’ stato ritenuto inopportuno versare altre risorse finanziarie – ha aggiunto -; Sansedoni sta rivedendo il piano industriale in una logica di conservazione e valorizzazione del patrimonio in una prospettiva di cessione degli asset. Se poi si presentasse un acquirente, noi saremmo disponibili a valutare la proposta, ma al momento non si è presentato nessuno”.
Il provveditore Enrico Granata lascera’ come previsto l’incarico in aprile, o comunque dopo l’approvazione del bilancio 2014.Per la sua sostituzione “oggi abbiamo fatto una prima valutazione dei criteri”, ha riferito. Il nuovo direttore generale dovra’ avere “un’altissima professionalita’ e una sensibilita’ non esclusivamente finanziaria, ma legata alla missione della Fondazione” ha detto Clarich citando come esempi le start up e la cultura “per migliorare l’azione della Fondazione sul territorio. Dovra’ essere anche capace di cercare finanziamenti in Europa per sostenere i progetti” e Palazzo Sansedoni cercherà “un professionista non a fine carriera, che abbia esperienza ma anche prospettiva e investa nella Fondazione”.