Il candidato interviene sul tema della cultura e Santa Maria della Scala
“Mi pare insostenibile – prosegue Civai – imputare ritardi ed errori alla carenza di fondi adeguati: le risorse ci sono state, ma sono stati spesi in altro modo. E anche per quelli impiegati nelle strutture e nelle attività culturali non si è saputo mettere in moto sinergie ed alleanze, a livello regionale, nazionale e europeo, che aiutassero a integrare i fondi, magari scarsi, disponibili. Si è operato, invece, da parte della politica e si è lasciato operare i tecnici di riferimento, in modo frammentato e privo di visione comune. Si sono lasciate ‘vivacchiare’ e anche prosperare realtà istituzionali medie e piccole che magari hanno raggiunto anche risultati non trascurabili, ma quasi sempre con una misura ‘corta’ ed un’ottica egoista”.
“L’attuale situazione di Siena – continua Civai – impone che queste tendenze vengano radicalmente rovesciate e che si realizzino le condizioni per costruire un programma che abbia obiettivi e tempi ben precisi, così come le modalità per raggiungerli. A cominciare dal museo dell’arte senese al Santa Maria della Scala, perché se non si farà convergere ogni azione verso questo obiettivo, ognuna di queste azioni risulterà sterile e probabilmente inutile. E non si dovrà permettere a nessuno di nascondersi dietro il muro di gomma della burocrazia, sfruttata peraltro come strumento di potere e di arbitrio. Occorre imporre una progettualità condivisa che si nutra dell’apporto dei competenti verso il raggiungimento di questi esiti, difficili ma comunque alla nostra portata, che non ci possiamo più permettere né di rinviare né di eludere. Il Movimento 53100 è nato per questo e in questa direzione spenderà tutte le sue energie”.