SIENA. Sempre più olio tunisino nel mercato toscano. L’apertura di Bruxelles potrebbe avere conseguenze negative anche per la produzione senese. Preoccupazione per un settore già in forte difficoltà – commenta la Cia Siena -, dalla Relazione della commissione INTA del Parlamento Europeo che autorizza un accesso temporaneo supplementare di olio d’oliva tunisino nel mercato Ue. Il via libera dell’Unione Europea – spiega la Cia – apre, infatti, all’importazione agevolata di 70 mila tonnellate di olio d’oliva provenienti dalla Tunisia per i prossimi due anni. «Pur potendo condividere l’obiettivo di solidarietà dell’Europa nei confronti di Paesi terzi in difficoltà socio-economiche tramite azioni commerciali di privilegio – sottolinea il presidente Cia Siena Luca Marcucci -, non va dimenticato che non si possono sempre penalizzare l’agricoltura e, in particolare, le produzioni mediterranee. Tra l’altro, la continua apertura delle frontiere della Ue e le concessioni non stanno riguardando solamente l’olio di oliva. Inoltre – aggiunge la Cia senese – c’è il rammarico per il fatto che non è stato approvato nemmeno l’emendamento della commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo dell’11 gennaio scorso, che tentava di attenuare l’impatto negativo delle concessioni dalla Tunisia per il comparto oleicolo.
«È opportuno – aggiunge il direttore Cia Siena Roberto Bartolini -, che decisioni così strategiche siano adottate solo in seguito a valutazioni oggettive dell’impatto economico che generano sugli operatori europei. L’ultima speranza per introdurre modifiche – è riposta nel voto dell’Aula di Strasburgo, che dovrà adottare il testo definitivo entro la fine dell’inverno».
«Se si continuano a considerare come ‘merce di scambio’ i prodotti dell’agricoltura europea e mediterranea – conclude Marcucci – si rischiano di vanificare anche la nuove opportunità derivanti dai processi di liberalizzazione commerciale che l’Europa sta portando avanti nell’ultimo periodo».