Lo afferma Simone Vigni del Partito Democratico
“La giunta guidata da Franco Ceccuzzi – continua Vigni – venne fatta cadere per mano di otto consiglieri della maggioranza, in seguito all’insoddisfazione sulle nomine nel cda della Banca Mps. Tutta la città conosce la verità e sui motivi che spinsero a far commissariare il Comune di Siena. Un atto costato alla nostra comunità una perdita, in termini di risorse, di 5 milioni di euro oltre che la sostanziale paralisi amministrativa. Chi oggi tenta di riportare l’attenzione sul bilancio come giustificazione del Commissariamento dovrebbe vergognarsi. Le ispezioni, in corso in questi giorni, presso il Comune, come confermano dal Ministero dell’Economia, sono del tutto ordinarie e si stanno svolgendo in altre decine di enti locali. Controlli che, tra l’altro, riguardano un periodo che va dal 2004 al 2012. E’ singolare quindi che l’attenzione dei consiglieri traditori del mandato si concentri solo sull’operato del sindaco uscente, che è stato alla guida del Comune per soli undici mesi, nei quali aveva iniziato un’azione di risanamento del bilancio trovato”.
“E’ giusto ricordare che quasi tutti i consiglieri che oggi si compiacciono dei controlli sui bilanci degli ultimi 8 anni sono dei veterani in consiglio comunale: Anna Gioia, in Monaci, è consigliere dal 2001; Giovanni Bazzini, dal 2011, Alessandro Piccini dal 2006; Lucio Pace dal 2001; Luca Guideri dal 2010 e Gianluca Ranieri, come Giancarlo Meacci, dal 2006. Basterebbe questo per evidenziare la loro strumentalità. Una strumentalità che si unisce a quella dell’associazione Confronti, gruppo di riferimento di Alberto Monaci che continua a distogliere, con lettere e comunicati, il candidato premier del Pd, Pierluigi Bersani, impegnato in una campagna elettorale in cui ha cose ben più importanti a cui pensare, come dare all’Italia un governo di centrosinistra. Lettere e comunicati ossessivi che sono puntualmente ignorati poiché privi di ogni credibilità e validità politica”.
(Comunicato stampa del PD)