Intervento di Guggiari sugli stabilizzandi dell'Università
SIENA. Da Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena, riceviamo e pubblichiamo.
“Esistono momenti significativi nella vita di tutti noi, così come delle Istituzioni. E’ sempre difficile conciliare il bene comune con il bene dei singoli, soprattutto quando la prospettiva di vita che sta fuggendo è condizionata dalla mancanza di lavoro, considerato perfino dalla Costituzione della Repubblica italiana l’elemento basilare per la convivenza della nostra comunità. Ed è difficile prendere parte quando l’affermazione di un diritto individuale può rappresentarsi come antitetico all’interesse collettivo espresso dall’istituzione a cui ne chiede l’affermazione. Ma credo che il diritto al lavoro, da cui senz’altro per molti di noi discendono le possibilità di crearsi una famiglia, di partecipare alla ricostruzione (ora di questo si tratta) della nostra società, di non sentirsi generazione cancellata dalla storia, di poter fruire almeno di quelle condizioni minime che una società evoluta e democratica deve ammettere, sia argomento che dovrebbe essere trattato come struttura stessa del DNA che spero ci accomuni.
Ecco, pur consapevole delle difficoltà che sta ancora attraversando la nostra Università degli Studi di Siena e della pronuncia del Tribunale di Siena, che apparirà più chiara attraverso le motivazioni che saranno fornite, non posso esimermi dal richiamare l’attenzione verso la posizione degli stabilizzandi che a quel giudice si sono rivolti o che ne condividono le stesse sorti. L’affermazione di un diritto al lavoro, pur condizionato dalla “rimozione del limite finanziario-normativo”, per decine di persone per lo più donne di età compresa fra i 30 ed i 40 anni, deve esortare tutti a cercare e trovare i meccanismi che possono rendere effettiva quella “speranza di vita”. Tecnicamente solo i giuristi sapranno dirci di una sentenza che oggi appare foriera di fare scuola, ma l’istituzione e forse la solidarietà potrebbero riuscire a compiere il “miracolo””.