Lo chiede l'associazione Confronti, che vuole anche le primarie
SIENA. “La Corte dei Conti certifica definitivamente che il Comune di Siena è a rischio dissesto e che il bilancio consuntivo 2011 non poteva essere approvato, con un disavanzo di oltre 6 milioni di euro. Ora il Partito democratico ha il dovere di reintegrare subito i consiglieri comunali definiti dissidenti ingiustamente sospesi per aver votato contro l’approvazione di quel rendiconto. La magistratura contabile conferma che avevano ragione loro”. E’ quanto chiede l’associazione di Siena “Confronti”, di cui fanno parte iscritti al Pd, in una lettera urgente inviata al segretario nazionale del Pd, Pierluigi Bersani, e per conoscenza al presidente del Collegio dei garanti, Luigi Berlinguer.
“Dopo il reintegro dei 7 consiglieri comunali – prosegue ‘Confronti’ –, subito primarie aperte per la scelta del sindaco di Siena per far vincere il centrosinistra. La classe dirigente attuale, che ha portato al dissesto dei conti del Comune di Siena, non è più credibile e non può scegliere nelle segrete stanze il futuro candidato a Sindaco del Partito democratico. Il Pd ha ora il dovere di chiedere scusa e riconoscere il gravissimo abuso commesso nei confronti di 7 suoi fondatori, la cui unica colpa è stata quella di rispettare la legge e non sottoporsi ai diktat assurdi di chi è stato protagonista di un sistema ormai al capolinea. Il Pd ha l’occasione di dare un segnale di cambiamento vero con le prossime amministrative di Siena. I militanti e tutti i nostri elettori si attendono una concreta inversione di rotta: vengano convocate immediatamente primarie aperte e plurali per scegliere il candidato a sindaco e dare avvio ad una nuova stagione per Siena”.
“Dopo il voto contrario al bilancio consuntivo 2011 di metà del gruppo Pd in consiglio comunale a Siena – spiega la lettera di ‘Confronti’ – e la successiva fuga del sindaco Franco Ceccuzzi, oggi indagato dalla magistratura, che hanno portato al commissariamento, i consiglieri che si rifiutarono di approvare un atto illegittimo furono ingiustamente sospesi, con una procedura senza precedenti e gravemente lesiva dei principi basilari del Pd. Successivamente l’illegittimità dell’operato della Giunta Ceccuzzi è stata certificata dagli atti del commissario straordinario di settembre 2012, dalle lettere della Fondazione Mps, da una delibera della Corte dei Conti del successivo novembre, oltre ad essere messa in discussione da un’ispezione di diverse settimane del ministero delle Finanze. Ora la Corte dei Conti mette la parola fine a tutta la vicenda, con la censura del bilancio 2011 e i 60 giorni di tempo al commissario per tentare di rimettere in ordine i conti, oppure verrà dichiarato ufficialmente lo stato di dissesto”.
(Foto Corrado De Serio)