“Abbiamo incontrato molte persone rimaste fuori dal cosiddetto decreto ‘salva precari’ – ha detto Susanna Cenni – che evidentemente ha salvato solo alcune categorie di lavoratori, diversamente da quanto tenta di far credere il governo. Giovani che hanno investito moltissimo nella loro formazione, anche a seguito di quanto aveva iniziato a fare il Governo Prodi con il piano di assunzione triennale previsto nella finanziaria del 2007. La realtà è che il cosiddetto ‘salva precari’ non è altro che la piena applicazione dell'articolo 64 della legge 133 del 2008, cioè della norma che prevede tagli per 8 miliardi nella scuola italiana”.
“Con la nostra adesione alla mobilitazione – continua la deputata – abbiamo voluto manifestare vicinanza e solidarietà al mondo della scuola e rappresentare in Parlamento la necessità di una svolta sulle risorse destinate dal governo alla pubblica istruzione, che vogliono dire qualità della didattica e stabilizzazione del precariato. Perciò – conclude Cenni – saremo anche all’iniziativa promossa dai sindacati della scuola per il 3 e 4 giugno prossimi, unendoci a tutte le forze politiche e sociali, agli amministratori, ai lavoratori e agli studenti per difendere e rilanciare il ruolo insostituibile della scuola pubblica”.