La parlamentare del Pd commenta l’approvazione di ieri sera del testo unico sulla coltivazione della vite e la produzione del vino
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SIENA. “Dopo decenni di attesa l’Italia ha finalmente un’unica norma che regola tutte le attività legate alla coltivazione, alla produzione e al commercio del vino. Non poteva esserci migliore riconoscimento dopo gli importanti compleanni dei vini toscani, a partire dal cinquantesimo della Vernaccia, prima doc italiana, fino ai 300 anni del Vino Chianti Classico, che festeggeremo sabato prossimo a Firenze”. Così Susanna Cenni, parlamentare del Pd alla Camera commenta l’approvazione, di ieri sera, del testo unico sulla coltivazione della vite e la produzione del vino. Le nuove norme sono state approvate con voto unanime da parte della Camera dei deputati.
I dati del settore. “E’ stato – ha chiarito Susanna Cenni – un lungo lavoro che ha prodotto un testo di 90 articoli, condiviso con tutta la filiera vitivinicola italiana che ci ha visto impegnati come parlamentari del Pd, in una campagna di ascolto e confronto, anche nel nostro territorio. Siena infatti ha ospitato un focus sul vino che ha coinvolto anche i consorzi e i produttori locali. L’Italia è leader mondiale nella produzione di vino, con 48.5 milioni di ettolitri stimati per la vendemmia 2016, I dati dell’Unione italiana vini (Uiv) e Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) consolidano il primato italiano davanti alla Francia che, con 42,9 milioni di ettolitri, paga una flessione del 10% e alla Spagna che conferma i dati dell’ultimo biennio, intorno ai 42-43 milioni. Un settore che è motore economico capace di generare importanti ricadute occupazionali, visto che le opportunità di lavoro nella filiera sono pari a 1,3 milioni di persone. Nel 2015 il vino, infatti, ha realizzato un fatturato record di 9,7 miliardi, soprattutto grazie all’export che è stato di 5,4 miliardi e, già nel primo semestre del 2016, risulta un ulteriore aumento del 3%”.
Cresce anche l’enoturismo che vale 2,5 miliardi di euro. “Il nuovo testo unico – prosegue Cenni – riconosce in legge la viticoltura come patrimonio del nostro Paese, non solo come importante voce economica, ma anche dal punto di vista del suo valore paesaggistico e ambientale. Una legge che finalmente riconosce quella viticoltura eroica, spesso unica attività che presidia aree complesse, mantenendo muretti a secco, anche come forma di tutela contro il pericolo di dissesto nelle zone marginali. La norma riordina competenze e procedure, chiarisce il sistema dell’etichettatura e dei controlli e snellisce la burocrazia. Nella discussione, prima in commissione e poi in aula, il testo è stato arricchito e integrato anche con il riconoscimento di tutte quelle attività connesse con la produzione di vino, come l’enoturismo, attività che, come dimostrano i dati del XII Rapporto sull’Enoturismo presentati alla Bit di Milano dalle Città del Vino, attrae oltre 10 milioni di turisti per una spesa per le visite in cantina di circa 2.5 miliardi di euro”.
Sul vino norme certe per il futuro del Paese. “Il voto unanime – conclude Cenni – ci consegna una di quelle buone giornate in cui il lavoro parlamentare supera le differenze e si concentra davvero sul futuro del Paese, stabilendo norme certe.”