La deputata ha presentato un’interrogazione urgente al Ministro Martina
SIENA. “L’Enoteca Italiana non deve morire. Ho condiviso e firmato l’appello lanciato dal collega Flavio Tattarini, dal senatore Riccardo Margheriti e da Pasquale Di Lena, promotore Città del Vino, Città dell’Olio. In sintonia con questo obiettivo, la scorsa settimana, d’accordo con i soci pubblici, ho depositato un’interrogazione a risposta urgente chiedendo al Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, di accelerare tutte le procedure per far fronte ai crediti che l’ente vanta nei confronti del Mipaaf e quali siano gli strumenti che il governo intende mettere in campo a sostegno dell’Enoteca. Sono stati compiuti errori pesanti in questi anni recenti, ma non è accettabile che a pagare siano, in primis, i dodici dipendenti dell’ente che, dopo anni di cassa integrazione, rischiano di perdere il lavoro. Continuo a credere che sia sbagliato cancellare un Ente come Enoteca, non solo per la sua storia, ma soprattutto per le potenzialità che potrebbe ancora avere per lo sviluppo e la valorizzazione del vino e dell’agroalimentare. Enoteca potrebbe ancora essere veicolo e simbolo del Made in Italy”. Con queste parole Susanna Cenni, deputata del Partito democratico, interviene a sostegno dell’appello per dire “No alla chiusura dell’Ente Mostra Vini – Enoteca Italiana di Siena”.
“La battaglia per rilanciare l’Enoteca Italiana di Siena – continua Cenni – è sacrosanta e deve essere portata avanti perché anche dal futuro di questo Ente passa il destino del vino italiano e l’immagine di una delle grandi eccellenze agroalimentari del nostro Paese. Ottant’anni di iniziative, di promozione di eventi istituzionali e di pubbliche relazioni a livello internazionale non possono essere cancellate da errori e negligenze, anche da parte della politica. Certo occorre ben altro passo, capacità progettuale, qualità dei servizi per i produttori, capacità relazionale, innovazione, ed occorrono adeguati investimenti che il solo pubblico non può più garantire. Nei giorni scorsi ho presentato un’interrogazione al Ministero Martina chiedendo conto delle oltre 927mila euro di credito che l’Enoteca vanta nei confronti del Mipaaf, riconducibili a progetti riferiti anche all’anno 2007. Si tratta di fatture insolute che gravano sul bilancio e sull’operatività dell’ente, che se non venissero saldate metterebbero una seria ipoteca sul futuro. Proprio per questo nell’interrogazione chiedo al Ministero se, per quanto di sua competenza, sia consapevole delle conseguenze che comporterà un ulteriore ritardo nei pagamenti. E’ necessario, poi, sapere se il Mipaaf intenda intervenire per sostenere l’Enoteca, rilanciandone i progetti e supportandola nel ruolo di promotore del settore vitivinicolo nazionale. Per quanto mi riguarda continuerò a seguire, giorno per giorno, l’evoluzione di questa vicenda e a fare tutto quanto è nelle mie possibilità per cercare di impedire la chiusura dell’Enoteca Italiana e contribuire a impostare un percorso di rilancio. Vista l’emergenza, e contando sulla sensibilità e la serietà del Ministro Martina, mi attendo una risposta sollecita”.