La vicepresidente della Commissione agricoltura è intervenuta ai lavori dell'assemblea FLAI CGIL senese
SIENA. “Il made in Italy è tema di cui tutti amiamo parlare, ma l’impegno per il lavoro di qualità non deve fermarsi. Le nostre produzioni agricole di qualità devono poter certificare non solo disciplinari di prodotto, ma anche trasparenza delle filiere, compresa la certezza dei diritti dei lavoratori. Nessun tentennamento quindi, la legge sul caporalato non si tocca, si applica. Mi auguro che il Governo, e il Ministro Centinaio non arretrino . Lo ha detto Susanna Cenni, vicepresidente della Commissione agricoltura intervenendo, ad Asciano, ai lavori dell assemblea provinciale della FLAI Cgil di Siena, il sindacato dei lavoratori agricoli e dell industria di trasformazione alimentare.
“L’impegno della FLAI Cgil - continua Cenni - testimonia quanto il presidio sindacale, soprattutto quello di strada, sia importante per la tutela dei diritti di chi è più fragile e ricattabile, e la promozione di una filiera di qualità del settore agricolo e agroalimentare. Ed è questa la direzione che dobbiamo continuare a seguire, soprattutto in una fase in cui, dal Governo, arrivano segnali ambigui su un quadro normativo avanzato che chiede solo di essere attuato con serietà. L’asticella su questo fronte non può essere abbassata, anzi, mi auguro che gli impegni presi dal Ministro di Maio circa l’assunzione di nuovi ispettori del lavoro vengano rispettati. Il caporalato, lo sfruttamento, i soprusi sul lavoro e in agricoltura sono ancora molti, troppi, anche nei nostri territori. E i frutti di queste piaghe, del lavoro nero, delle vendite sottocosto, sono pesanti: un basso reddito degli agricoltori onesti, sfruttamento, e purtroppo anche la morte di lavoratori sfruttati. Tutto questo – prosegue Cenni – si contrasta con buone norme, con la tutela del lavoro, ma anche con il rafforzamento di valori e messaggi culturali adeguati, perché se sul mercato una bottiglia d’acqua “griffata” vale più di una bottiglia di olio EVO c’è un problema che ci riguarda tutti”.
“È necessario – ha concluso Cenni – andare nella direzione giusta, opposta a quella che mi pare aver preso questo governo: sostenendo le filiere etiche, promuovendo la trasparenza nei rapporti di lavoro, sostenendo politiche che aumentino i flussi di risorse verso la buona agricoltura, quella che sceglie sostenibilità ambientale e sociale”.