SIENA. Rivedere i parametri dell’Imu agricola; istituire un tavolo di confronto con le organizzazioni agricole e con gli enti locali per individuare indici più rappresentativi dei criteri previsti dall’attuale decreto; assumere iniziative per prorogare la data di scadenza del pagamento oltre al limite previsto, oggi, del 26 gennaio, anche alla luce della sentenza del Tar Lazio che arriverà il 21 gennaio. Sono questi i contenuti dell’interrogazione presentata dal Ministero dell’economia e delle finanze, al Ministro delle politiche agricole dalla deputata del Pd, Alessandra Terrosi e sottoscritta da Susanna Cenni e da altri deputati democratici.
“Avremo un pronunciamento del Tar Lazio il prossimo 21 gennaio, pare difficile pensare che il 26 gennaio, data alla quale è slittato il termine per il pagamento dell’Imu sui terreni agricoli, Comuni ed agricoltori siano in grado di affrontare la scadenza con le tante incognite tuttora esistenti. Abbiamo visto in questi giorni le iniziative di molti Sindaci, che, simbolicamente, ipotizzano di trasferire la propria a sede. E’ indispensabile fermarsi – sottolinea Cenni – e lavorare, certo in tempi brevi, ad una revisione urgente dei parametri dell’Imu che tenga conto delle peculiarità pedoclimatiche e socio – economiche delle aree interessate. Il criterio attuale, secondo cui dovrebbero essere esentati dall’imposta solo i Comuni al di sopra dei 600 metri, è ingiusto, non equo, e potrebbe presentare elementi di incostituzionalità. Le Anci regionali di Abruzzo, Liguria, Umbria, Veneto, Sardegna e Lazio hanno presentato ricorso al TAR del Lazio in considerazione del ritardo con cui sono stati resi noti i criteri per l’applicazione dell’Imu. Questa incertezza, in una fase così difficile, non è sostenibile dal mondo agricolo, già messo in difficoltà dal perdurare della crisi economica. Pur consapevoli della necessità di garantire entrate necessarie allo Stato, dobbiamo ricordare che l’agricoltura non è tutta uguale, che ci sono differenze organizzative, dimensionali, produttive, di cui occorre tener conto anche per un imposizione fiscale. Insieme ad altri colleghi parlamentari, del Pd, abbiamo avanzato, da tempo, una richiesta di revisione del decreto, attraverso interrogazioni e con un ordine del giorno del Pd sulla sospensione dell’Imu agricola, approvato dalla Legge di Stabilità. Ora ci siamo sentiti di rinnovare questa richiesta, visti i tempi strettissimi e per evitare un colpo a un settore fondamentale per l’economia del nostro Paese”.