SIENA. Rivedere i criteri del pagamento dell’Imu, allargando le maglie delle aree non sottoposte a pagamento anche alle aree collinari e svantaggiate, in modo da giungere a una più equa imposizione fiscale. E’ questa la richiesta contenuta nella nuova lettera di Alessandra Terrosi, deputata del Pd, e sottoscritta da molti deputati Pd e anche da Susanna Cenni, parlamentare democratica e membro della commissione agricoltura alla Camera, indirizzata al Ministro dell’agricoltura Maurizio Martina, mentre si avvicina la scadenza del 10 febbraio, data in cui i proprietari dei terreni saranno chiamati a pagare la nuova Imu agricola, e nella quale in molte realtà del Paese, ed in provincia di Siena, gli agricoltori si mobiliteranno.
“Apprezziamo che il Governo abbia modificato il testo iniziale – spiega Cenni – e che con decreto abbia esonerato dal pagamento dell’Imu agricola molti comuni ricadenti in zona totalmente montana, ma purtroppo la classificazione utilizzata è ancora fortemente penalizzante ed è necessario tornare a rivedere i criteri di applicazione dell’imposta, poiché rimangono fuori dall’esenzione molte aree come quelle collinari, presenti nel nostro territorio. Zone in cui si rischia di mettere a repentaglio un’attività agricola non particolarmente redditizia e fondamentale presidio per la tenuta ambientale e idrogeologica di intere comunità. A pochi mesi dall’inizio dell’Expo, e mentre gli esperti forniscono “idee” sul cibo, non possiamo ignorare la quotidianità, non possiamo ignorare che l’agricoltura, in vaste aree dei nostri territori, è espressione di quelle produzioni di qualità, tipiche e biologiche che l’esposizione universale porterà davanti agli occhi di tutto il mondo. Un patrimonio che oltre che mettere in vetrina a Milano, dobbiamo essere capaci di sostenere e tutelare se vogliamo veramente pensare a modelli di sviluppo che abbiano al centro la terra e chi la coltiva. Sono ben consapevole della difficile fase che il Paese sta vivendo e degli sforzi che il Governo sta compiendo per reperire risorse fondamentali per politiche espansive, ma l’agricoltura non è tutta uguale, così come non sono uguali le imprese agricole. Credo che si possa ancora lavorare su criteri di maggiore equità. Confido nell’attenzione del Governo, so che i colleghi Senatori stanno lavorando a possibili emendamenti, e spero che la mobilitazione di questi giorni di Comuni e mondo agricolo trovi adeguato ascolto”.