SIENA. “Su Novartis solo risposte generiche ma nessun impegno concreto. Nessuna misura di garanzia per i posti di lavoro è stata annunciata dall’esecutivo, mentre cresce la preoccupazione dei lavoratori per la mobilità annunciata dall’azienda e sono in programma per i prossimi giorni assemblee negli stabilimenti di Siena e Sovicille”. I deputati del Pd Franco Ceccuzzi e Susanna Cenni esprimono insoddisfazione in relazione alla risposta del governo, affidata al sottosegretario al ministero della Salute Francesca Martini, all’interpellanza urgente presentata nei giorni scorsi dal Pd sulla mobilità annunciata dalla multinazionale farmaceutica.
Posti di lavoro a rischio
“Nel silenzio del governo nazionale – proseguono Cenni e Ceccuzzi – rinnoviamo la nostra solidarietà ai lavoratori Novartis preoccupati per il proprio posto di lavoro. Non ci sembra accettabile che l’azienda agiti lo spettro della crisi per giustificare la messa in mobilità di 24 dipendenti, quando l’industria farmaceutica, in controtendenza rispetto ad altri settori, fa registrare dati positivi in Toscana e in Italia. Occorre poi ricordare che la regione Toscana ha di recente stanziato 18 milioni di euro a sostegno del settore farmaceutico e che gli enti locali senesi hanno assicurato all’azienda procedure urbanistiche accelerate a fronte dell’investimento previsto per potenziare il centro di ricerca Novartis a Siena”.
Nessuna vigilanza sul contratto
“Anche sul contratto per la fornitura di vaccini stipulato nell’agosto 2009 fra Novartis e il ministero della Salute – dicono Cenni e Ceccuzzi – il governo lascia senza risposte una serie di importanti questioni. Perché il contratto, il cui contenuto era rimasto fino ad oggi segreto e che ora sta suscitando grande clamore, prevede condizioni economiche esageratamente favorevoli per l’azienda? Perché si è prevista addirittura l’esenzione completa di Novartis da eventuali responsabilità relative a danni alla salute che il vaccino avrebbe potuto causare sulla popolazione? Interrogativi seri che però non hanno trovato risposta nella replica del sottosegretario Martini”.
Il fallimento della campagna di vaccinazione
“Nessuna risposta – sottolineano infine Cenni e Ceccuzzi – neppure in merito a quali iniziative il governo voglia assumere per ricollocare l’enorme surplus di vaccini. Sono ben 14 milioni gli esemplari che giacciono nei magazzini Novartis, mentre solo 800mila sono stati inoculati. Dati che testimoniano il completo fallimento della campagna di vaccinazione: solo l’1,3 percento dei cittadini italiani è stato vaccinato, contro il 7 percento in Francia, il 20 percento negli Usa e addirittura il 40 percento in Svezia”.
Posti di lavoro a rischio
“Nel silenzio del governo nazionale – proseguono Cenni e Ceccuzzi – rinnoviamo la nostra solidarietà ai lavoratori Novartis preoccupati per il proprio posto di lavoro. Non ci sembra accettabile che l’azienda agiti lo spettro della crisi per giustificare la messa in mobilità di 24 dipendenti, quando l’industria farmaceutica, in controtendenza rispetto ad altri settori, fa registrare dati positivi in Toscana e in Italia. Occorre poi ricordare che la regione Toscana ha di recente stanziato 18 milioni di euro a sostegno del settore farmaceutico e che gli enti locali senesi hanno assicurato all’azienda procedure urbanistiche accelerate a fronte dell’investimento previsto per potenziare il centro di ricerca Novartis a Siena”.
Nessuna vigilanza sul contratto
“Anche sul contratto per la fornitura di vaccini stipulato nell’agosto 2009 fra Novartis e il ministero della Salute – dicono Cenni e Ceccuzzi – il governo lascia senza risposte una serie di importanti questioni. Perché il contratto, il cui contenuto era rimasto fino ad oggi segreto e che ora sta suscitando grande clamore, prevede condizioni economiche esageratamente favorevoli per l’azienda? Perché si è prevista addirittura l’esenzione completa di Novartis da eventuali responsabilità relative a danni alla salute che il vaccino avrebbe potuto causare sulla popolazione? Interrogativi seri che però non hanno trovato risposta nella replica del sottosegretario Martini”.
Il fallimento della campagna di vaccinazione
“Nessuna risposta – sottolineano infine Cenni e Ceccuzzi – neppure in merito a quali iniziative il governo voglia assumere per ricollocare l’enorme surplus di vaccini. Sono ben 14 milioni gli esemplari che giacciono nei magazzini Novartis, mentre solo 800mila sono stati inoculati. Dati che testimoniano il completo fallimento della campagna di vaccinazione: solo l’1,3 percento dei cittadini italiani è stato vaccinato, contro il 7 percento in Francia, il 20 percento negli Usa e addirittura il 40 percento in Svezia”.