"Per i prossimi 3 anni le risorse della Fondazione saranno ridotte e amministrare sarà difficile"
di Alessandra Siotto
SIENA. “Discontinuità è una parola stupida, perchè ad esempio se al termine del mandato, io lascio 10 progetti sul tavolo, per come funziona il pubblico, bisogna che vengano portati avanti da chi sarà sindaco dopo di me”. Così il sindaco di Siena ‘uscente ‘ Maurizio Cenni ha replicato al Segretario Regionale del PSI della Toscana, Pieraldo Ciucchi , questa mattina (16 marzo) durante la conferenza stampa per presentare il bilancio dei 10 anni della sua amministrazione. Infatti, lo scorso 14 marzo, intervenendo ad una serie di incontri promossi dai Socialisti-Riformisti per Siena con alcuni circoli e associazioni, Ciucchi aveva sottolineato come “la coalizione che ha indicato Franco Ceccuzzi candidato Sindaco, dovrà caratterizzarsi per una azione di forte discontinuità nel governo della città”.
“Auguro – ha aggiunto Cenni – al futuro sindaco di portare nel 2021 un rendiconto che abbia gli stessi numeri. Almeno per i prossimi 3 o 4 anni le risorse della Fondazione saranno ridotte e sarà un compito molto difficile. Sono cambiati i rapporti della Fondazione con gli erogati, con l’amministrazione, è iniziata una nuova fase della città”. “Nel nostro territorio – ha commentato – non ci sono industrie manifatturiere. Noi abbiamo la Novartis e il settore terziario e per le leggi dell’economia qui la crisi arriva dopo e questo è un vantaggio. Ma lo svantaggio è che finirà dopo rispetto ad altre realtà”. “Scrivere un programma – ha detto il primo cittadino – è facile, realizzarlo è un’altra cosa. Io sto continuando a lavorare per il nuovo sindaco e sono sereno perchè so che i numeri del lavoro che abbiamo svolto in questi 10 anni sono dalla mia parte”.
Rispondendo ad una domanda in cui si chiedeva se si sentisse abbandonato dal suo partito, Cenni ha affermato: “ho avuto la sfortuna di fare gli ultimi 3 anni di mandato avendo un partito che era in formazione e non era molto attivo in politica, ha ripreso adesso”. “Il Comune di Siena – ha aggiunto – è stato individuato in questi anni come un luogo per fare delle pressioni politiche che non riguardavano queste stanze. Io non sono un politico di professione, non lo sono mai stato, per questo sono più libero. La politica non mi ha mai dato da vivere, lavoravo in banca e sono tornato a farlo da settembre. Non mi interessano le poltrone, mi ha interessato in questi anni lavorare per il bene della città”. “Lascio questi dati a disposizione del mio siccessore perchè non si può prescindere dal contesto da cui si parte per amministrare – ha concluso il sindaco – e mi auguro che nella prossima campagna elettorale si possa discutere di temi seri, delle cose importanti che riguardano il futuro della città”.