Un progetto concreto che permetterebbe a tanti giovani professionisti del territorio di misurarsi con una sfida avvincente
SIENA. In questi giorni ho ricevuto mail e post su Facebook da parte di molti senesi che mi chiedevano più dettagli sul tema del recupero delle mura della città e sulle motivazioni che mi hanno spinto a inserire questo punto tra le priorità programmatiche per il rilancio futuro della città.
Il recupero delle mura, un progetto di attrattività culturale, sociale ed economica. Il progetto del recupero delle antiche mura, al pari della sfida per Siena capitale della cultura 2019, può infatti rappresentare una svolta per ripensare e valorizzare uno dei più importanti beni culturali, paesaggistici e monumentali che abbiamo, oltre che per evitare che l’attuale processo di degrado diventi irreversibile. Un progetto concreto che, tra l’altro, permetterebbe a tanti giovani professionisti del territorio che operano in diversi settori, dall’edilizia al restauro, dalla ricerca storica e culturale all’artigianato, fino al turismo e alle nuove tecnologie di misurarsi con una sfida avvincente.
Le mura storiche al centro del Patto per Siena, sottoscritto dai parlamentari senesi. L’impresa è “ardua”, ma Siena ha già mosso i primi “piccoli passi” avanti in questa direzione. Basti pensare che la nostra città ha già attratto sul territorio dal Ministero dei beni culturali 120 mila euro per la gestione del sito Unesco e per l’elaborazione del progetto di recupero delle mura storiche. Ora dobbiamo fare un altro miglio: lavorare per far tornare nelle mani della città le mura, oggi di proprietà del Demanio. Un obiettivo sul quale stiamo già lavorando e che è stato inserito tra le priorità del “Patto per Siena 2013 – 2018” sottoscritto insieme ai candidati del Pd al Parlamento per portarlo all’attenzione del prossimo governo, con l’auspicio che sia un esecutivo di centrosinistra.
Il successo della riqualificazione delle mura in Europa e in Italia. Qualcuno sostiene che il progetto delle mura sia un’idea “peregrina” e senza futuro. Voglio solo ricordare che in Europa centinaia di città hanno già trasformato il recupero delle loro mura in un’occasione di rilancio economico e turistico. Penso ad Avila, in Spagna; a Dubrovnic in Croazia; a Tallin in Estonia; a Rodi in Grecia o a La Valletta a Malta. Anche in Italia moltissime città d’arte di grande prestigio, come Ferrara, Verona e Lucca le mura sono diventate una fonte di ricchezza ma anche di vivacità e vitalità sociale ed economica. Anche centri metropolitane, come Londra a Milano, stanno cercando di recuperare porzioni importanti delle antiche cinte murarie per ritrovare in esse quei segni distintivi della propria identità un ulteriore volano di attrattività.
Dal parco delle Mura alla valorizzazione delle valli intra ed extramoenia. Siena e le sue mura sono unite da un legame inscindibile che può e deve essere rilanciato, all’interno di un progetto che preveda oltre al recupero e alla messa in sicurezza anche la realizzazione di sentieri e camminamenti urbani che diventerebbero una fonte di richiamo nazionale e internazionale. Al Parco delle Mura è inoltre connessa la riqualificazione delle fonti, a partire dal recupero di quelle di Follonica e la salvaguardia e la valorizzazione delle valli cittadine, sia intra che extra moenia, con il fondamentale contributo delle Contrade, sia nella fase di progettazione che in quella di gestione. Aree verdi di grandissimo pregio ambientale dentro le quali potranno svolgersi attività sociali, culturali ed aggregative.