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SIENA. Da Franco Cecuzzi, candidato sindaco del centrosinistra, riceviamo e pubblichiamo.
“Fare chiarezza e individuare le responsabilità, quanto prima sulla vicenda Monte dei Paschi di Siena e proseguire sulla strada della discontinuità avviata, che ha portato ad un rinnovamento totale del management della Banca. Sono stati questi i due temi al centro della conferenza stampa di oggi di Franco Ceccuzzi, candidato del centrosinistra a sindaco di Siena.
Gli indirizzi politici su Banca Mps dal 1995. “In questi anni gli enti locali – ha detto Ceccuzzi – hanno elaborato degli indirizzi che sono stati approvati all’unanimità da tutte le forze politiche dei consigli comunali che si sono avvicendati, e condivisi da tutti gli enti nominanti. Da quando si è costituita la Fondazione Mps, diciotto anni fa, si sono succeduti diversi presidenti, così come si sono succeduti presidenti della Banca, sindaci e tre presidenti della Provincia. Un lungo periodo in cui i due assunti fondamentali delle linee di indirizzo che gli enti locali hanno rivolto alla Fondazione, la quale a sua volta nella sua autonomia, ha rivolto alla Banca erano: il polo aggregante federativo, che presupponeva una strategia di accrescimento attraverso l’acquisizione di altre banche, preservandone il marchio e il legame con il territorio e il mantenimento del controllo della Fondazione sulla Banca. Due assunti fondamentali che sono entrati in conflitto tra loro e hanno provocato un indebolimento patrimoniale della Fondazione. In particolare perché le acquisizioni di Banca del Salento, Banca agricola mantovana e, soprattutto, Antonveneta sono risultate molto onerose e la decisione della Fondazione nel 2008 di ‘non diluirsi’, ha provocato un indebolimento patrimoniale nella fase più delicata. Una fase nella quale si poteva scendere sotto il 50 per cento e quindi avere da parte della Fondazione comunque il controllo senza procedere ad un indebitamento che poi ha segnato un problema di indebolimento successivo”.
Antonveneta chi ha plaudito all’operazione e oggi si nasconde. “Per quanto riguarda Antonveneta – ha continuato Ceccuzzi – stiamo seguendo con grande attenzione e con grande rispetto il lavoro della magistratura, asupicandoci che venga fatta chiarezza. Purtroppo questo acquisto non ha dato i frutti sperati. Respingo però al mittente ogni coinvolgimento della mia persona in questa operazione e sono pronto anche a intraprendere azioni legali se necessario. Io ho appreso dell’acquisizione di Antonveneta da un’agenzia, mentre stavo rientrando da Roma. Non dovevo e non potevo sapere nulla di quella trattativa per il mio ruolo di deputato, e l’ho commentata positivamente , come molti altri, sulla base delle notizie che avevo in quel momento. Oltre a me in quei giorni la commentarono in modo posivito, anche Luca Cordero di Montezomolo allora presidente di Confindustria; Giuseppe Zadra, direttore dell’Abi; Marcello Messori, presidente Asso gestione; Giuseppe Guzzetti, presidente Acri; Lamberto Santini di Uil; il sindacato Falcri; Flavio Zanonato, sindaco di Padova; Romano Prodi, presidente del consiglio dei ministri. Tra i mass media plaudirono all’operazione Il Sole 24 Ore; Il Corriere della Sera; Repubblica con Alberto Statera e Giuseppe Turani; La Stampa; Milano Finanza. A livello locale si unirono al coro Maurizio Cenni, ex sindaco di Siena; Fabio Ceccherini, ex presidente della Provincia; Graziano Becchetti di Confesercenti; Giuseppe Minigrilli e Antonio Damiani di Fisac Cgil e Fisac Gruppo Mps; Forza Italia; Sinistra Democratica di Laura Vigni; Riccardo Burresi, segretario provinciale Margherita; Pierpaolo Fiorenzani; Claudio Martini; Angelo Pollina di Forza Italia. Domani sul mio sito www.francoceccuzzi.it sarà possibile scaricare la rassegna stampa di quanti ieri fecero dichiarazioni positive e oggi fanno finta di non aver detto niente. Io non faccio il capro espiatorio per nessuno”.
Il tradimento della comunità.“Per quanto riguarda le operazioni finanziarie speculative – ha detto Ceccuzzi – voglio solo dire che, se tutto fosse confermato, saremmo di fronte a un tradimento nei confronti della Banca e di tutta la nostra comunità. Negli anni da parlamentare ho operato sempre con, mozioni e odg, contro l’utilizzo di strumenti pericolosi, come i derivati. Il tradimento di chi ha svolto operazioni speculative è quello di aver snaturato Banca Mps, allontandola dalla sua anima di banca commericiale al servizio dell’economia reale, assumendosi rischi spregiudicati che oggi si scaricano su tutto il gruppo e sui lavoratori. Sono convinto che il nuovo management saprà operare affinchè la Banca torni a fare utili attraverso i prestiti alle famiglie e alle imprese. E’ quello che vogliono i dipendenti, gli azionisti, tutti coloro che hanno creduto nel rinnovamento avviato nella Banca e dalla Banca e tutte le forze sane della città”.
La discontinuità va avanti “Il cambiamento – ha sottolineato Ceccuzzi – è iniziato con il mio mandato da sindaco, quando ho lavorato per chiedere una discontinuità nei fatti prima nella Fondazione Mps e poi nella Banca. Se avessi avuto problemi o timori rispetto al mio agire sarei rimasto al sicuro a Roma, continuando a fare il parlamentare. Ho scelto invece di mettermi al servizio della città in maniera convinta, così come con convinzione ho avviato quel percorso di discontinuità per cui è stata fatta cadere la maggioranza, prendendo a pretesto il bilancio. Se non l’avessi fatto oggi non saremmo a discutere di niente. Oggi l’attuale management sta lavorando duramente, con trasparenza, per riportare la Banca alla sua credibilità e ai suoi livelli reddituali. Una strada giusta che vogliamo sostenere, chiedendo però che si faccia di tutto per tutelare i lavoratori che oggi pagano per colpe che non hanno commesso. Se sarò eletto sindaco continueremo su questa strada, riformando lo statuto della Fondazione, coinvolgendo la città e la comunità senese in questo sforzo di ricostruzione di una governance cittadina. Una governance che abbia come elementi distintivi: ruoli assolutamente distinti, la centralità del Comune per quanto riguarda gli indirizzi, l’autonomia e la responsabilità di tutti i soggetti affinché non dica ‘mai più’ ‘ho fatto quello che mi è stato detto di fare’. Ognuno deve fare fino in fondo quello che gli spetta e deve assumersi fino in fondo le proprie responsabilità. Il rilancio di Banca Mps è appena iniziato. Lo sforzo che tutti dobbiamo fre è quello di mettere la Banca e la città al riapsto dalle strumentalizzazioni, per tutelare l’azienda, i dipendeti e il ruolo trainante che svolge per Siena e il suo territorio”.