SIENA. “Voglio esprimere una forte vicinanza e solidarietà al sindaco di Massa, Roberto Pucci e la piena condivisione per le parole di dura condanna espresse sulle ronde sia dal primo cittadino che dal presidente della Regione, Claudio Martini”. Con queste parole Franco Ceccuzzi, deputato del Partito democratico commenta gli scontri avvenuti a Massa nei giorni scorsi, in occasione della prima “ronda proletaria antifascista” organizzata in risposta a quella di destra del Soccorso sociale e sicurezza.
“Le intollerabili violenze di Massa – prosegue il deputato senese – al sesto posto in Italia nella graduatoria delle città sicure, dimostrano che la sicurezza non può essere né di destra e né di sinistra, quanto un diritto dei cittadini che deve essere garantito dallo Stato, anche con l’uso della forza legittima, del quale detiene, giustamente, il monopolio, come nella definizione più calzante fornita dallo storico Max Weber. Le ronde rappresentano la resa dello Stato che si dichiara incapace di svolgere una delle sue funzioni essenziali e pertanto decide di procedere ad un raccapricciante ed inquietante outsourcing, come se si trattasse del ‘taglio del verde’. In Toscana le istituzioni locali hanno il dovere di stringersi attorno alle forze dell’ordine, vittime di continui tagli di bilancio, perché sono l’unico soggetto in grado di garantire la sicurezza. Il paradosso è che, con le ronde, il loro lavoro aumenta perché cresce il pericolo di disordini, come dimostra il caso di Massa”.
“Le intollerabili violenze di Massa – prosegue il deputato senese – al sesto posto in Italia nella graduatoria delle città sicure, dimostrano che la sicurezza non può essere né di destra e né di sinistra, quanto un diritto dei cittadini che deve essere garantito dallo Stato, anche con l’uso della forza legittima, del quale detiene, giustamente, il monopolio, come nella definizione più calzante fornita dallo storico Max Weber. Le ronde rappresentano la resa dello Stato che si dichiara incapace di svolgere una delle sue funzioni essenziali e pertanto decide di procedere ad un raccapricciante ed inquietante outsourcing, come se si trattasse del ‘taglio del verde’. In Toscana le istituzioni locali hanno il dovere di stringersi attorno alle forze dell’ordine, vittime di continui tagli di bilancio, perché sono l’unico soggetto in grado di garantire la sicurezza. Il paradosso è che, con le ronde, il loro lavoro aumenta perché cresce il pericolo di disordini, come dimostra il caso di Massa”.