"Rilancio senza far pagare ai lavoratori gli errori del passato"
SIENA. “Dobbiamo guardare con fiducia al futuro della Banca, perché sono tante le risorse sulle quali questa grande azienda può contare, a cominciare da quel patrimonio di risorse umane e di professionalità che rappresenta il suo vero valore aggiunto. Dovremo sapere ‘conquistarcelo’ il futuro, imparando dagli errori commessi e combattendo, ognuno in base alle proprie responsabilità e nel rispetto dell’autonomia di tutti, per far rimanere a Siena la sede centrale, la direzione generale e gli organi direttivi e poi per tornare a quel reddito e a quell’equilibrio di gestione, indispensabili per il rilancio della Banca. Queste dovranno essere alcune delle priorità che chi avrà il privilegio di essere il nuovo sindaco di Siena dovrà portare avanti, insieme alla necessità di salvare la Fondazione Mps e mantenerla come primo azionista della Banca”. Con queste parole Franco Ceccuzzi, candidato a sindaco di Siena alle primarie del centrosinistra è intervenuto ieri, lunedì 17 dicembre, all’incontro dedicato alla Banca Monte dei Paschi. Un incontri molto partecipato, vivace, in alcuni momenti anche “acceso”, animato dai tanti interventi dei cittadini, presenti nella saletta dei mutilati a La Lizza, che hanno espresso le loro opinioni, i loro timori e le loro speranze per il futuro della Banca senese.
“Stiamo vivendo – afferma Ceccuzzi – un momento cruciale per la Banca, proprio rispetto alla trattativa tra azienda e sindacati, che necessita di novità da parte della Banca, affinché si possa giungere a un accordo condiviso da tutte le organizzazioni. Un risultato fondamentale che merita da parte della Banca un grande sforzo per il suo raggiungimento. L’incontro è stato molto utile e ringrazio per la loro presenza tutti i lavoratori presenti che hanno espresso le loro preoccupazioni e la loro esasperazione, a partire da quelli che potrebbero essere interessati da esternalizzazioni. In una fase di difficoltà come questa, mi aspetto che la Banca abbia più rispetto per i lavoratori che non hanno responsabilità rispetto a quello che è successo. Sono loro ad essere una delle certezze dalle quali ripartire per rilanciare un’azienda al servizio delle famiglie e delle piccole e medie imprese. Voglio ribadire la nostra contrarietà alle esternalizzazioni, che consideriamo uno strumento sbagliato, perché non abbassa i costi in modo significativo, ma di contro aumenta la precarietà del lavoro. Per questo chiediamo, pur nel pieno rispetto dell’autonomia della Banca, che Mps percorra tutte le strade alternative alle esternalizzazioni. Solo così potrò esserci il ritorno di un clima di serenità e di collaborazione tra management e lavoratori”.
“La discontinuità – conclude Ceccuzzi – che avevamo chiesto rimane ad oggi inevasa e non ci soddisfa. C’è bisogno che i sacrifici siano distribuiti equamente e proporzionalmente, accentuando il rigore sul controllo delle spese. Per tornare a guardare al futuro con speranza, è inoltre necessario che sia fatta piena luce sul passato, accertando con chiarezza errori e responsabilità. Deve essere fatta piena chiarezza su tutto, fino al punto di far valutare agli organi competenti della Banca, la possibilità di intraprendere un’eventuale azione di responsabilità. Come ha detto il presidente Profumo i lavoratori non possono pagare gli errori del management e spetta al consiglio di amministrazione della Banca valutare se ci sono state scelte che, con dolo, l’hanno danneggiata”.