"Le azioni messe in atto fino a oggi non rendono equa e sostenibile la ripartizione dei sacrifici"
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“In questi mesi abbiamo proposto, grazie alla partecipazione di tanti studenti, docenti e dipendenti – ha proseguito Ceccuzzi – alla città tante idee, a partire dalla definizione di un Protocollo per il rilancio dell’Ateneo, che dovrà coinvolgere oltre al Comune anche la Regione, la Provincia, la Fondazione Mps e le nostre due Università. Un protocollo che contenga tutte le azioni da sviluppare per continuare a fare di Siena un polo dell’alta formazione, capace di attrarre studenti e ricercatori dall’Italia e dall’Europa. Proporremo, inoltre, un patto da elaborare e sottoscrivere all’interno di un coordinamento istituzionale permanente, per seguire le fasi attuative degli impegni assunti. Le riunioni del coordinamento saranno trasmesse in diretta web per dare trasparenza ad un momento così importante per la vita cittadina”.
“Alla luce delle nostre proposte – ha continuato Ceccuzzi – ed in attesa che la magistratura senese faccia piena luce sulla responsabilità del dissesto dell’Università individuando i responsabili, l’approccio che sembra seguire l’ateneo, in questa fase, desta non poche perplessità. Le azioni messe in atto fino a questo momento, infatti, penalizzano la componente tecnico amministrativa e non rendono equa e sostenibile la ripartizione dei sacrifici per il risanamento. Oggi, che in occasione della giornata dedicata alla lotta contro il precariato mi sento di rivolgere una parola di solidarietà al personale tecnico amministrativo ed a tutti i precari, invitando le autorità accademiche a valutare, nella loro autonomia, le ricadute delle decisioni che si vanno ad assumere, senza un piano complessivo condiviso anche dalle parti sociali e dagli enti locali. Sono convinto – conclude Ceccuzzi – che i rappresentanti delle istituzioni all’interno del consiglio di amministrazione sapranno rappresentare al meglio queste preoccupazioni così diffuse in città sulle condizioni imposte al personale tecnico amministrativo”.