Antonino Ingrosso, al primo congresso toscano del gruppo politico 2009, traccia le linee guida per contrastare la deriva politica degli ultimi anni in Italia
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di Raffaella Zelia Ruscitto
e Erica Nencini
POGGIBONSI. Un convegno “boicottato”. Dall’esterno e, in parte, anche da un certo timore che si è sviluppato all’interno, da parte di alcuni partecipanti che hanno, all’ultimo minuto, rinunciato a dare il loro contributo all’incontro promosso dal CDL. I temi in campo erano di grande interesse: sanità, giustizia, lavoro, rinnovamento della politica, giustizia… eppure.
Un terreno troppo difficile la provincia di Siena. Troppi contestatori e troppi potenziali “nemici politici” per rischiare. Rischiare polemiche piuttosto che scarso pubblico. Così, venerdì scorso, non si è visto Renato Brunetta. Non si sono visti neppure gli onorevoli Mario Tassone (che ha partecipato con un intervento telefonico) e Nicandro Marinacci. L’incidente ferroviario avvenuto a Bari, li avrebbe visti impegnati a partecipare ai funerali il giorno dopo. Non c’era neppure il sindaco di Poggibonsi, Davide Bussagli, sebbene l’invito gli fosse stato trasmesso. Ma, del resto, non poteva essere diversamente. Guai a presenziare ad incontri che non siano direttamente organizzati o quantomeno segnalati dal partito!
Dunque, al tavolo dei relatori, si sono seduti Antonino Ingrosso, Giannantonio Spotorno, Barbara Calabrese, Umberto Puato, Quinto Bernardi, Claudio Cubattoli e Piero Pennisi. In platea nessun giornalista, escluso chi scrive.
Eppure, malgrado il nervosismo di un appuntamento non andato come gli organizzatori si erano immaginati – o forse proprio per questo – i relatori hanno dato prova di convinta lotta politica; di sentita partecipazione ad un progetto che, malgrado le tendenze di centrodestra, aveva le caratteristiche etiche e di rottura di un incontro di comunisti degli anni ’30. A dimostrazione tangibile che i tentativi di recuperare la dignità della politica travalicano banali e ormai infondati distinguo di schieramenti ma tentano nuove declinazioni che traggono la loro forza non dalle stanze del potere ma dalle piazze, virtuali o reali; dal confronto diretto, dalla viva voce della gente.
“Ci hanno boicottati – ha detto Ingrosso, segretario politico nazionale del CDL – in tutti i modi possibili. Soprattutto dopo l’uscita dell’articolo sul Cittadinoonline.it che annunciava questo convegno. Ma a noi non importa nulla, siamo coriacei, abbiamo la pelle dura e non ci fermeremo. Siamo piccoli ma il nostro interesse non è vincere le elezioni, è riavvicinare la gente alla politica. Noi non vigliamo andare al Governo ma vogliamo essere vicini alla gente e al popolo. Vogliamo fare ciò che il popolo vuole e di cui ha bisogno. L’italianità non esiste più, la nostra identità non esiste più. Dobbiamo cambiare rotta e fare in modo di recuperare la nostra identità per trasmetterla ai nostri figli. I politici pensano al loro potere, non ascoltano e non pensano a ciò che il popolo vuole”. Ingrosso si è dilungato a fare una fotografia di questa Italia senza futuro. Un futuro rubato soprattutto ai giovani, costretti spesso ad uscire dai confini nazionali per cercare lavoro o speranze. E sulla speranza ha puntato il leader del CDL: “Dobbiamo riavvicinare alla politica la gente, soprattutto i giovani; parlare, confrontarci, spiegare e far capire che non c’è sempre del marcio nella politica, nella società, in Italia”. Impegno piuttosto arduo dal momento che: “Siamo governati da 14 personaggi di posti e culture differenti, che decidono cosa deve fare il popolo. Loro decidono che oggi il popolo deve morire di fame… ed il popolo morirà di fame… In Italia Piripicchio (Renzi nda) è governato da lobby oscure. Io sono uno del popolo, voglio stare con il popolo. Il popolo è sovrano. Dal 2009 porto avanti questo progetto politico perchè credo che ci sia bisogno di stare con le persone che non sono in grado di far sentire la loro voce.”.
“Le persone che non hanno partecipato a questo incontro sono delle perdenti – ha esordito Barbara Calabrese sociologa, criminologa, grafologa, presidente dell’associazione “Centro studi Silvia Fusetti” e vice-responsabile del dipartimento sanità del CDL – non hanno una loro identità né dignità”. Poi ha focalizzato il suo intervento sulla sanità e sulla crisi del settore causata principalmente da dirigenti che operano lontano dalle reali necessità del settore. La dottoressa ha raccontato come il sistema sanitario nazionale italian, fino a qualche anno fa fosse il più ammirato a livello internazionale e come, questo stesso sistema sia stato progressivamente distrutto da una commistione di incapacità, corruzione, baronia e malagestione. Calabrese ha toccato tutte le nuove patologie, soprattutto a carattere psicologico, che colpiscono la popolazione sottoposta alla crisi… droghe, alcool, gioco d’azzardo, depressione legata alla perdita di lavoro o, più semplicemente, alla perdita di una qualche prospettiva di futuro, che troppo spesso ultimamente porta al suicidio. E, di fronte a tutto ciò, nessuno fa nulla. Non ci sono politiche di Governo che affrontino seriamente questi gravi problemi sociali.
Infine una stoccata al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. “Avete fatto caso che nella storia certe dinamiche socio-politiche si ripropongono con ciclicità? Di fatto Renzi è salito al potere con una manovra che in sostanza ricorda quella usata da Hitler per arrivare a governare la Germania”.
Telefonicamente, l’onorevole Mario Tassone, segretario nazionale del CDU – ha voluto dare il suo contributo: “Credo che questo Paese possa andare avanti se diamo fiducia alla forza della gente. E’ un momento di grande novità in politica: si vogliono riunire tutte le forze indipendenti. Del resto, da tempo, c’è bisogno di ridare vita ad un’area forte di ispirazione cristiana”.
Carico di entusiasmo e di speranza, l’intervento di Cecilia Castigliani e del marito Daniel Antonio Aiti. I due argentini (lui di origini italiane) hanno costituito l’associazione “Focus Famiglia” con sede a Ventimiglia che è nata per portare un sostegno a donne lavoratrici piuttosto che casalinghe, a famiglie in difficoltà, a giovani imprenditori piuttosto che a uomini che, ad un’età critica, hanno perso il lavoro e che si sentono fuori dalla società. Con l’ottimismo e la speranza di una famiglia composta da due genitori e sette figli, Cecilia e Daniel hanno raccontato la difficoltà di dare vita al loro progetto. “Nessun ci credeva all’inizio – ha detto Daniel – ma oggi siamo diventati tanti. Abbiamo incontri in tutta Italia e sedi non solo in Italia ma anche all’estero. Siamo convinti che in questo momento di crisi ci siano molte opportunità. Aiutandosi reciprocamente si può fare tanto”.
Ha raccontato la sua storia, Umberto Puato, responsabile e coordinatore del dipartimento Rapporti con il mondo ecclesiastico, Cultura Istruzione, vice segretario regionale del Lazio e segretario di Roma Capitale della CDL. Il suo essere stato organista di San Pietro, giovane cattolico in una Roma divisa tra comunisti e fascisti e di come, con un lento ma progressivo moto di unità, fosse riuscito a riunire molti giovani di schieramenti diversi in un unico progetto: che fosse un coro o che fosse in appuntamento culturale puittosto che solidale. A dimostrazione che, di fronte a buone cause, non ci sono argomenti di parte che possano “rompere” l’unità di intenti.
L’intervento di maggiore “rottura” è stato quello di Gannantonio Spotorno, presidente del movimento Funzionalisti, ex alto dirigente di partito. Fin dalle prime battute Spotorno ha puntato a dare un quadro reale e spietato della politica nazionale. Davvero illuminante e, allo stesso tempo, scoraggiante…
CONTINUA…