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SIENA. Il cda del Monte dei Paschi si riunisce domani (8 settembre) per fare il punto sulla dismissione delle sofferenze e sull’aumento di capitale. Mentre si va verso l’approvazione a fine mese del piano industriale, che fornirà al mercato le indicazioni sull’aumento. Per il momento c’è una certa stasi anche per il titolo in Borsa..
Le vie possibili restano sempre le stesse di cui si parla da settimane. La più ardua risulta quella di un aumento di capitale tutto in contanti, che non piace a tutti quei soci che negli ultimi anni si sono messi (troppo) spesso le mani in tasca per partecipare agli aumenti e che rischiano di diluire troppo la partecipazione in Mps. Per questo motivo la banca continua la ricerca di soggetti in grado di assorbire una parte rilevante dell’impegno necessario a decretare il successo dell’adc. Ricerca non facile, data la situazione generale del comparto.
La ricapitalizzazione mista con l’emissione di nuove azioni e la conversione volontaria di bond subordinati in azioni è l’altra ipotesi sul tavolo. Le voci ricorrenti parlano di un processo di conversione di debito subordinato che potrebbe generare 1,5-2 miliardi di Cet1, riducendo la richiesta di denaro fresco intorno a 3-3,5 miliardi.
Come riporta Askanews, “il bouquet delle passività subordinate di Mps potenzialmente convertibili in Cet1 è al momento rappresentato da circa 1,5 miliardi di strumenti At1 che concorrono ai fondi propri (Tier 1) per 550 milioni. Poi ci sono circa 5,5 miliardi di strumenti subordinati At2 che concorrono ai fondi propri (Tier 2) per circa 1,9 miliardi, al lordo però dei 961 milioni assicurati dal bond subordinato 2008-2018, ammontare nominale 2,1 miliardi, che si dice potrebbe essere escluso dalla conversione, e della sessantina di milioni assicurati dal prestito subordinato, ammontare nominale 400 milioni, in mano al Santander e che scadenza ad ottobre di quest’anno. Dunque la conversione degli At2 in Cet1 potrebbe riguardare circa 3 miliardi di bond che, al momento, apportano fondi propri (Tier 2) per poco meno di un miliardo. L’impatto accrescitivo sul Cet1 dipenderà ovviamente dal rapporto di conversione delle passività subordinate in azioni”.