CASOLE D'ELSA. Il Partito della Rifondazione Comunista ed il Partito dei Comunisti Italiani si presentano unitariamente alle elezioni comunali di Casole d'Elsa, candidando alla carica di sindaco Tamara Tognetti in Marini, già capolista (per il PRC) alle passate elezioni comunali e che presto si stabilirà a Cavallano.
L'esigenza di presentare autonomamente, anche a Casole d'Elsa, una lista autenticamente di sinistra, deriva dalla necessità di combattere il consociativismo tra PD, PDL ed altre forze minori, che ha prodotto i noti disastri ambientali sul territorio ed ha limitato la trasparenza dell' Amministrazione Comunale; di ciò è esempio illuminante la votazione unanime (eccetto un'astensione) sulle varianti urbanistiche di Querceto, durante il Consiglio Comunale del 5 maggio scorso.
I comunisti casolesi ritengono perciò necessaria una vera svolta per il Comune, soprattutto in materia ambientale, svolta che non può essere realizzata né dalle forze che hanno governato sino ad ora, né dalla destra e da Piero Pii, protagonista delle peggiori politiche urbanistiche per Casole.
Con l'occasione il Partito della Rifondazione Comunista precisa che Fernando Lazzi, eletto in Consiglio Comunale nel 2004 per il PRC, non fa più parte di quella forza politica da tempo, sebbene il nome del gruppo consiliare a cui egli appartiene non sia stato modificato. Le istanze portate avanti in Consiglio Comunale da Lazzi, che peraltro si è presentato pubblicamente come esponente della "Sinistra" (dove sono confluiti alcuni esponenti scissionisti del PRC), non sono perciò riferibili al Partito della Rifondazione Comunista. Lo stesso partito ha assunto infatti una posizione assolutamente contraria alla variante di Querceto (sulla quale Lazzi si è astenuto), perché essa rappresenta un mega progetto che stravolgerà la fisionomia ambientale pre-esistente, senza vantaggi concreti per i cittadini casolesi.
L'esigenza di presentare autonomamente, anche a Casole d'Elsa, una lista autenticamente di sinistra, deriva dalla necessità di combattere il consociativismo tra PD, PDL ed altre forze minori, che ha prodotto i noti disastri ambientali sul territorio ed ha limitato la trasparenza dell' Amministrazione Comunale; di ciò è esempio illuminante la votazione unanime (eccetto un'astensione) sulle varianti urbanistiche di Querceto, durante il Consiglio Comunale del 5 maggio scorso.
I comunisti casolesi ritengono perciò necessaria una vera svolta per il Comune, soprattutto in materia ambientale, svolta che non può essere realizzata né dalle forze che hanno governato sino ad ora, né dalla destra e da Piero Pii, protagonista delle peggiori politiche urbanistiche per Casole.
Con l'occasione il Partito della Rifondazione Comunista precisa che Fernando Lazzi, eletto in Consiglio Comunale nel 2004 per il PRC, non fa più parte di quella forza politica da tempo, sebbene il nome del gruppo consiliare a cui egli appartiene non sia stato modificato. Le istanze portate avanti in Consiglio Comunale da Lazzi, che peraltro si è presentato pubblicamente come esponente della "Sinistra" (dove sono confluiti alcuni esponenti scissionisti del PRC), non sono perciò riferibili al Partito della Rifondazione Comunista. Lo stesso partito ha assunto infatti una posizione assolutamente contraria alla variante di Querceto (sulla quale Lazzi si è astenuto), perché essa rappresenta un mega progetto che stravolgerà la fisionomia ambientale pre-esistente, senza vantaggi concreti per i cittadini casolesi.