
SIENA. Un’interrogazione al ministro della giustizia, Angelino Alfano e a quello dell’Interno, Roberto Maroni per sapere se fosse effettivamente necessario trasferire dal carcere di Pistoia a quello di Parma Alessandro Della Malva, senza privilegiare gli istituti di pena più vicini alla sede processuale e garantire, così, il diritto di visita dei familiari. E’ quella presentata nei giorni scorsi dai parlamentari del Partito democratico, Franco Ceccuzzi e Susanna Cenni per chiedere spiegazioni sulla vicenda del giovane senese, segretario regionale del Carc Comitati di appoggio alla resistenza comunista, arrestato nell’ottobre del 2009 con l'accusa di devastazione, saccheggio, lesioni e violenza privata dopo gli scontri avvenuti nella sede dell'organizzazione “Casa Pound” di Pistoia.
“Abbiamo ritenuto nostro dovere, come parlamentari di questo territorio – spiegano Ceccuzzi e Cenni – rappresentare al governo gli interrogativi e le domande che ci sono state poste dagli amici e dai familiari di Alessandro Della Malva riguardo alle vicende che lo hanno interessato e che sono ancora all’esame dell’autorità giudiziaria. Rinnoviamo in questa occasione il nostro rispetto per il lavoro e l’autonomia della magistratura, come per le forze dell’ordine. Con questa premessa – aggiungono i due parlamentari – è necessario chiarire alcuni passaggi, anche alla luce dell’evoluzione successiva. Lo scorso 22 gennaio Alessandro Della Malva ha ottenuto, dal tribunale di Pistoia, la concessione degli arresti domiciliari, che gli sono stati revocati pochi giorni dopo disponendo, esclusivamente, l'obbligo di dimora nella provincia di residenza e l'obbligo di permanenza in casa dalle ore 21 alle ore 7 del mattino”.
“A questo punto – concludono Ceccuzzi e Cenni – ci chiediamo se fosse necessario che Alessandro Della Malva venisse trasferito, inizialmente, dal penitenziario di Pistoia a quello di Prato e, successivamente, a Parma, causando evidenti lesioni del diritto di visita da parte di familiari e congiunti, disposta con cadenza quindicinale, e se fosse altrettanto necessario sottoporre il giovane senese al controllo della corrispondenza”.
“Abbiamo ritenuto nostro dovere, come parlamentari di questo territorio – spiegano Ceccuzzi e Cenni – rappresentare al governo gli interrogativi e le domande che ci sono state poste dagli amici e dai familiari di Alessandro Della Malva riguardo alle vicende che lo hanno interessato e che sono ancora all’esame dell’autorità giudiziaria. Rinnoviamo in questa occasione il nostro rispetto per il lavoro e l’autonomia della magistratura, come per le forze dell’ordine. Con questa premessa – aggiungono i due parlamentari – è necessario chiarire alcuni passaggi, anche alla luce dell’evoluzione successiva. Lo scorso 22 gennaio Alessandro Della Malva ha ottenuto, dal tribunale di Pistoia, la concessione degli arresti domiciliari, che gli sono stati revocati pochi giorni dopo disponendo, esclusivamente, l'obbligo di dimora nella provincia di residenza e l'obbligo di permanenza in casa dalle ore 21 alle ore 7 del mattino”.
“A questo punto – concludono Ceccuzzi e Cenni – ci chiediamo se fosse necessario che Alessandro Della Malva venisse trasferito, inizialmente, dal penitenziario di Pistoia a quello di Prato e, successivamente, a Parma, causando evidenti lesioni del diritto di visita da parte di familiari e congiunti, disposta con cadenza quindicinale, e se fosse altrettanto necessario sottoporre il giovane senese al controllo della corrispondenza”.