SIENA. Da Casapound Siena riceviamo e pubblicchiamo.
“Abbiamo letto con stupore e curiosità la bizzarra teoria secondo la quale i transfughi della Lega starebbero accodandosi al carrozzone, già eccessivamente eterogeneo, di una delle liste civiche della campagna elettorale. Suscita indubbiamente invidia la capacità palesata dalle liste che appoggiano Sportelli di trasformare la realtà e condizionarne i contorni.
Trasformare la realtà e trasformismo nella realtà, dicevamo. Non ci stupisce che ad ordire tutto questo siano proprio quelle forze politiche che si occultino dietro il feticcio del civismo in un tentativo, invero puerile, di recuperare una verginità politica assai poco credibile. Anni di militanza tra forze riformiste e verdiniane, anni di cariche pubbliche, di nomine politiche e di gestione della cosa pubblica farebbe capire la falsità dell’origine civica. Ci chiediamo a cosa giovi questa velleità di occultare il proprio passato politico per assumere uno scomodo ruolo di esordiente, che sembra disegnato da uno scadente commediografo. Perchè la commedia non si trasformi in farsa.
Sul comportamento degli esponenti della Lega aggiungiamo poco, anche perchè davanti agli occhi di tutti. Crediamo che ognuno si sia trovato di fronte ad una scelta personale ed abbia risposto basandosi sui propri valori.
C’è stato chi, come Barbara Grdanicki e Anna Maria Chiantini, militanti ed aderenti storiche del movimento leghista, hanno valutato come il programma di CasaPound abbia molti punti in comune con quello della Lega ed abbiano scelto liberamente di mettere a disposizione il proprio entusiasmo e la propria competenza candidandosi nella lista della Tartaruga frecciata.
Vi è invece chi, allo scopo di garantirsi una visibilità irrimediabilmente compromessa o per esigenze che esulano dalla sfera della politica intesa come bene pubblico, sembra essersi prestato a puerili giochi di società spacciati per autorevoli candidature.
Proviamo umana pietas, nell’accezione piú nobile, per quei pochissimi esuli che oggi fanno occhiolini pur di non scomparire. Stritolati da un gioco piú grande di loro, messi alle strette da scelte improvvide e sul baratro dell’oblio, sembrano preferire una sconfitta da socialisti o, peggio, da verdiniani, ad una battaglia da leghisti.
Non potranno neppure appellarsi al feticcio del voto utile per presentarsi ai propri ex elettori.
É noto infatti che la statura la si misura solo quando si scende da cavallo”.