SIENA. CasaPound Siena informa di ulteriori pressioni subite dagli operai dello stabilimento Sapori, che verrà trasferito a Tavarnelle Val di Pesa nei prossimi mesi.
"Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad una sconcertante assemblea dei lavoratori organizzata all'interno dell'azienda da componenti del sindacato, ovviamente esterni e non lavoratori: le uniche proposte che sono riusciti a prospettarci sono state il blocco del pagamento degli straordinari ed il blocco della flessibilità degli orari. Mentre sui media chiedono di mantenere bassi i toni perchè dicono di 'lavorare in silenzio', nella pratica questo è il ruolo dei sindacati rossi senesi: fare da ruota di scorta del padronato". E' lo sfogo di Lorenzo Abbate, operaio Sapori e responsabile di CasaPound Siena all'interno dello stabilimento. "Queste misure vanno a sommarsi ai trasferimenti obbligatori del personale amministrativo a Milano, altrimenti trasformato in operaio semplice; al trasferimento della produzione a Tavarnelle; all'abbassamento dell'inquadramento dal 5° al 6° livello, con conseguente calo di stipendio e contributi; a turni di lavoro notturni obbligatori, peraltro lesivi della sicurezza personale per lavoratori obbligati a trasformarsi in pendolari a 45 chilometri di distanza".
Gabriele Taddei, responsabile provinciale di CasaPound Italia, rincara: "tutto ciò fa parte di una repressione volta a spingere gli operai alla rinuncia al posto di lavoro, immettendo anche forti tensioni tra i lavoratori fissi e gli stagionali, messi alla disperazione uno contro l'altro e costretti ad azzannarsi a vicenda per sopravvivere con i pochi tozzi di pane rimasti. Divide et impera è il gioco di chi comanda: gli operai devono rimanere uniti per non cadere in questa trappola e faremo tutto ciò che è in nostro potere per aiutarli".
"Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad una sconcertante assemblea dei lavoratori organizzata all'interno dell'azienda da componenti del sindacato, ovviamente esterni e non lavoratori: le uniche proposte che sono riusciti a prospettarci sono state il blocco del pagamento degli straordinari ed il blocco della flessibilità degli orari. Mentre sui media chiedono di mantenere bassi i toni perchè dicono di 'lavorare in silenzio', nella pratica questo è il ruolo dei sindacati rossi senesi: fare da ruota di scorta del padronato". E' lo sfogo di Lorenzo Abbate, operaio Sapori e responsabile di CasaPound Siena all'interno dello stabilimento. "Queste misure vanno a sommarsi ai trasferimenti obbligatori del personale amministrativo a Milano, altrimenti trasformato in operaio semplice; al trasferimento della produzione a Tavarnelle; all'abbassamento dell'inquadramento dal 5° al 6° livello, con conseguente calo di stipendio e contributi; a turni di lavoro notturni obbligatori, peraltro lesivi della sicurezza personale per lavoratori obbligati a trasformarsi in pendolari a 45 chilometri di distanza".
Gabriele Taddei, responsabile provinciale di CasaPound Italia, rincara: "tutto ciò fa parte di una repressione volta a spingere gli operai alla rinuncia al posto di lavoro, immettendo anche forti tensioni tra i lavoratori fissi e gli stagionali, messi alla disperazione uno contro l'altro e costretti ad azzannarsi a vicenda per sopravvivere con i pochi tozzi di pane rimasti. Divide et impera è il gioco di chi comanda: gli operai devono rimanere uniti per non cadere in questa trappola e faremo tutto ciò che è in nostro potere per aiutarli".