Asubef e Federconsumatori non condividono il parere dei costituzionalisti
ROMA. Nonostante alcuni pareri di illustri costituzionalisti, la sentenza della Corte Costituzionale n.37/2015, depositata il 17 Marzo 2015, con la quale sono state annullate le nomine di circa 1.200 dirigenti (767 all’Agenzia delle Entrate, ed altri 430 Agenzia delle Dogane e Territorio), offre la possibilità a decine di migliaia di cittadini vessati dal Fisco, di poter ricorrere in giudizio per ottenere l’annullamento delle cartelle esattoriali, con richiesta di risarcimento dei danni morali e materiali per coloro che sono stati costretti a chiudere le aziende o vendere beni, per pagare atti che in taluni casi già sono stati dichiarati nulli, dalle competenti commissioni tributarie.
La sentenza che ha dichiarato illegittime le norme del decreto 16/2012 che autorizzavano Agenzia delle Entrate, delle Dogane e del Territorio, ad attribuire incarichi dirigenziali a propri funzionari con contratti di lavoro a tempo determinato, al di fuori dei concorsi di pubblica evidenza, dovrebbe indurre Agenzia delle Entrate e Ministero dell’Economia, a fare ‘mea culpa’ per aver voluto coprire con norme illegali inefficienze ed errori dell’amministrazione finanziaria, pubblicando i nominativi dei 767 dirigenti, che – avendo sottoscritto atti annullabili – hanno esposto l’erario ad impugnative con forti probabilità di soccombenza ed un lungo contenzioso giudiziario.
Le cartelle esattoriali di Equitalia firmate da personale non dirigente dell’Agenzia delle Entrate era un palese ed evidente abuso, già denunciato nel 2012 nella sesta commissione Finanze del Senato al Governo, all’ex Sottosegretario Vieri Ceriani ed all’allora direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, che aveva ammesso il ricorso a tale illegalità evidente con le nomine dei facente funzione, in attesa dei concorsi, per non fermare l’attività di riscossione dell’intera Agenzia.
Adusbef e Federconsumatori, che hanno fatto partire la richiesta di accesso ai nominativi del 767 dirigenti e funzionari, e che attiveranno tutte le iniziative legali e giudiziarie per tutelare i diritti dei tartassati cittadini – ai quali vengono negati i diritti minimali sanciti dallo ‘Statuto dei Diritti del Contribuente’, sempre più derogato da norme e leggi, che hanno l’unica finalità di fare ‘cassa’ con tutti i mezzi, spesso senza rispettare le minimali garanzie degne di uno Stato di diritto – si rendono disponibili ad un confronto con il Governo per trovare soluzioni soddisfacenti ad un contenzioso che offrirà molto lavoro agli studi legali di settore.
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)